tag:blogger.com,1999:blog-5649051612182365163.post8795731496697224814..comments2024-01-01T11:07:38.949+01:00Comments on Roberto Dadda, ciclostilato in proprio: Giudicare le novità, mestiere difficile...Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12706973611214703780noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5649051612182365163.post-71415245340117970952007-07-16T08:33:00.000+02:002007-07-16T08:33:00.000+02:00Sono sostanzialmente d'accordo con molto di ciò ch...Sono sostanzialmente d'accordo con molto di ciò che dici, mai pensato (o scritto) che quanto dico sia specifico del web (ma risottolineo, di Internet, vale per la posta elettronica, per le chat, per i newsgroup, anzi, fino al 1996 valeva soprattutto per il non-web). Che il mezzo sia importante non lo scopriamo certo oggi ;-)<BR/>Il punto caldo è che *questo* mezzo non è oggettivamente identico per i suoi fruitori come può essere "Anna Karenina", assomiglia di più, se vuoi, a uno spartito che può essere suonato in migliaia di modi diversi.mafehttps://www.blogger.com/profile/07073126332010188653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5649051612182365163.post-10532491426326907202007-07-15T12:30:00.000+02:002007-07-15T12:30:00.000+02:00Sono d'accordo, se parliamo di community di fatto ...Sono d'accordo, se parliamo di community di fatto poi i contenuti non sono la parte più importante, credo che determinante sia la capacità del sistema di generare rapporti tra gli utenti, la vera driving force del fenomeno.<BR/><BR/>Il fenomeno è complesso ed autoalimentante: se una community anche scacioffa nelle caratteristiche di utilizzo si riempie per qualche motivo di gente interessante alla fine questo diventa un fattore determinante.<BR/><BR/>Nelle tecnologie è sempre successo così: le automobili usano oggi stupidamente petrolio solo perché tutti lo fanno e la base installata finisce per comandare e rendere velleitaria l'idea di cambiare. Del resto nel mondo dei grandi sistemi si dice che il padre eterno ha creato il mondo in soli sei giorni perché partiva da zero!<BR/><BR/>Il fatto che un tool possa cambiare scopo non è una novità della rete: il telefono venne pensato per le segretarie dei manager perché si riteneva che loro fossero troppo impegnati per usarlo direttamente.<BR/><BR/>Pare che Bell si stupì molto quando i manager lo vollero sulla scrivania e si infuriò quando venne a sapere che le mogli facevano la sera più traffico dei mariti!<BR/><BR/>Edison pensò il fonografo come strumento per insegnare le lingue, l'ascolto della musica venne dopo senza che fosse ipotizzato inizialmente.<BR/><BR/>Questo non vuole dire che non ci si debba occupare dello strumento, ma che si deve essere pronti con mentalità flessibili quando si immagina un utilizzo e si devono monitorare le reazioni e i bisogni degli utenti.<BR/><BR/>Se ricordi Norman teorizzò la mimesi dello strumento nel suo bellissimo volume "The invisible computer", ma se da un lato è vero che lo strumento ottimale è quello del quale l'utente non ha percezione diretta in quanto pone tutta la sua attenzione nell'uso, dall'altro dobbiamo considerare che senza strumento non c'e' uso.<BR/><BR/>In altre parole analizzando il fenomeno senza tenere in considerazione ANCHE la natura e le caratteristiche dello strumento è indispensabile, focalizzarsi troppo sullo strumento sbagliato.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/12706973611214703780noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5649051612182365163.post-37186940091506599932007-07-14T23:47:00.000+02:002007-07-14T23:47:00.000+02:00un commento sulla prima parte del post: vedendo pa...un commento sulla prima parte del post: vedendo parecchie community ci si rende conto che lo strumento è molto meno importante di quanto sembri. se la funzione (lo scopo percepito, i contenuti) sono utili, la maggior parte degli utenti è disposta ad attraversare un oceano per usarlo. dimostrazione è myspace, probabilmente l'ambiente meno usabile della storia di Internet.<BR/><BR/>e anche lo scopo di un tool è soggettivo: capita spessissimo che strumenti progettati per fare qualcosa siano usati per fare qualcosa di completamente diverso. esempio classico è flickr che nasce prima come gioco poi come chat, o lo stesso twitter, usato per chattare a dispetto delle intenzioni originali dei progettisti. quindi in qualche misura, parafrasando Matrix, lo strumento non esiste, ovvero l'uso è lo strumento. per questo occuparsene è molto meno importante che occuparsi dei contenuti e delle modalità di utilizzo. questo lo stanno capendo ancora in troppo pochi: la progettazione è un atto incerto e in divenire come lo è la definizione di un tool.vanzhttps://www.blogger.com/profile/07183508161236181845noreply@blogger.com