Innovatori... mah?
Ieri ho pubblicato una serie di critiche, credo abbastanza circostanziate e certamente garbate, alla Carta Etica Digitale.
Melica, promotore della stessa, non ha tempo per rispondere puntualmente, e non c'è nulla di male intendiamoci, ma trova il tempo per mettere in dubbio la mia serietà accusandomi di avere commentato una carta vecchia.
Dal momento che andare a mettere in dubbio l'etica delle persone è molto offensivo questa mattina dopo avere letto il messaggio su Facebook ho provato un grande disagio e sono corso a vedere come diavolo potessi essere incorso in un errore tanto grave.
Dunque gli articoli che commento sono stati presi dal sito degli "innovatori" alla deliziosa pagina stile "anni settanta" alla quale mi rimanda Google se cerco "carta etica digitale".
Ovviamente non mi è venuto il minimo dubbio che si trattasse del codice "giusto" anche perché è identico a quello che si trova cercando "carta etica ficara" sul sito di Michele.
Melica arriva su Facebook, dove mi ha dato pubblica lezione di etica, a insinuare "E' ipotizzabile che a seguito della tua frettolosa pubblicazione alcune persone abbiano ora un'idea negativa della CED?".
La cosa comica in tutta questa storia è che l'unica modifica che io riesco a vedere è all'articolo 10 che recitava:
Art.10 (Gratuità)Chiunque produce e diffonde liberamente la propria conoscenza non è tenuto alla corresponsione di alcuna tassa o esser sottoposto a vincoli di controllo.
E ora, nella versione nuova recita:
Sostanzialmente hanno avuti il mio stesso dubbio ed hanno tolto la assenza di vincoli di controllo, palesemente assurda.Art.10 (Gratuità)Chiunque produce e diffonde liberamente la propria conoscenza deve essere agevolato secondo il principio di sussidiarietà.
Il resto è rimasto tutto uguale, uguali restano i miei dubbi...
Certo prima di innovare sarebbe forse utile imparare ad usare la rete imparando per esempio a cancellare le pagine morte invece di lasciarle in pasto ai motori di ricerca!
bob
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