mercoledì, luglio 18, 2007

A volte tornano...


Microsoft offre gratuitamente un sistema che permette di fare girare sulla stessa macchina versioni diverse anche molto datate dei suoi sistemi operativi: l'idea è quella di permettere l'utilizzo di software vecchio anche senza doverlo toccare.
A me non sembra, nella maggior parte dei casi, una buona idea!

Questa mattina mi è venuto a trovare un amico della Microsoft e ha cominciato a parlarmi di sistemi legacy e di migrazioni.

Nella mia mente di informatico stagionato la parola legacy, che in inglese vuole dire eredità, è legata al problema di passare applicazioni dai vecchi cari mastodontici mainframe a più leggere macchine dipartimentali e francamente per una parte del discorso ho fatto fatica a capire di cosa mi stesse parlando.

Poi mi sono accordo che tra noi c'era una sorta di time shift (scorrimento temporale): per lui sistemi legacy sono cose tipo Windows XP, MS-DOS, Windows 2000... e quello che mi stava proponendo era un sistema che permette di emulare questi sistemi operativi "vecchi" su una sola macchina in modo da poter girare applicazioni datate senza doverle modificare.

Pensare che Windows XP possa essere considerato da qualcuno un sistema legacy mi ha fatto sorridere e mi ha fatto ancora una volta pensare come tutto sia sempre relativo.

L'emulazione di un sistema operativo su un altro è stata per anni il cavallo di battaglia di IBM: l'uso di meccanismi di questo genere mi ha spesso tentato, ma devo dire che le esperienze non sono state mai del tutti positive. La cosa può essere interessante per brevi periodi di transizione o per applicazioni poco usate e destinate a morire: girare applicazioni importanti e vitali in emulazione non è secondo il mio modesto modo di vedere una buona idea, meglio un bel porting!

Microsoft mette a disposizione il prodotto a titolo gratuito il che fa pensare che considera, almeno nella aziende, il costo delle operazioni di porting un serio ostacolo alla migrazione ai nuovi sistemi operativi e tutti sappiamo quanto poco piacciano ostacoli di questo tipo ai nostri amici di Seattle.

2 commenti:

  1. Microsoft spera che con una soluzione come Virtual PC riesce a "portare" le aziende su Windows Vista, risolvendo i problemi del porting.
    Ma l'emulazione, come hai ben spiegato, non è mai una soluzione, è solo un tampone, ed il problema del porting, prima o poi, si ripresenterà, perchè non è ipotizzabile che l'emulazione funzioni a vita.
    Inoltre, l'emulazione può essere uan soluzione per applicazioni come i vecchi gestionali DOS, ma una applicazione CAD, come per esempio AutoCAD 2006, è inimmaginabile che giri emulata su Windows VIsta con un hardware moderno, risulterebbe estremamente rallentata ed improduttiva.
    D'altronde ognuno tira acqua al suo mulino, e Microsoft, pur di cercare di portare tutti su Windows Vista, deve battere tutte le strade.
    Certo, è impressionante che nonsotante ancora tutti ritengano Windows XP SP2 il sistema operativo "base", per Microsoft esso già andato nei sistemi legacy, ossia quelli da emulare, perchè "obsoleti"... e dire che c'è anocra chi lavora col DOS... come disse un tecnico di un negozio di informatica della periferia di Napoli, qualche anno fa: "Il DOS? Che cosa? Quella cosa nera?"

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  2. Non sono del tutto d'accordo: dal mio punto di vista la virtualizzazione è più interessante lato server che non lato client.

    Se il server è ben carrozzato, sulla stessa macchina fisica posso far girare più server virtuali, semplificando le procedure di backup/ripristino e trasferimento in modo drastico (sposto la VM, non devo riconfigurare tutto sulla nuova macchina).

    Lato sicurezza: posso far lavorare determinati server in una VM specifica e isolarli dal resto del sistema.

    Tutto questo detto da uno che di server ne vede comunque pochi, quindi non ha tutta questa esperienza in materia :P

    Lato client: Parallels su Mac è estremamente veloce e giusto la settimana scorsa ho installato Virtual PC sul notebook in previsione dell'arrivo del nuovo notebook con Vista ;-)

    Purtoppo non sempre il porting dipende da te: se la casa produttrice di un ambiente di sviluppo non aggiorna, che si fa? Imponi al cliente i costi per il porting del sofware su un nuovo ambiente di sviluppo?

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