sabato, settembre 27, 2008

Il pericoloso neoilluminismo dei guru della rete...

Ogni tanto mi capita di leggere o di ascoltare qualche entusiasta di Internet che si è posto come obiettivo nella vita la evangelizzione del popolo che non conosce la rete e che peraltro diciamocela spesso vive benissimo senza conoscerla ed usarla.

Alcuni atteggiamenti mi ricordano il neoilluminismo tecnologico che ha imperversato nel pianeta nel periodo a cavallo del diciottesimo e diciannovesimo secolo: tutto quello che veniva dalla tecnologia era considerato buono e utile per definizione.

Si arrivà a distribuire prodotti radioattivi come soluzione di ogni male, con risultati devastanti.

Intendiamoci lo sviluppo delle tecnologie ha migliorato certamente le cose ed è uno dei principali fattori che ha portato a un aumento sostanziale della vita media e della qualità della vita stessa, ma problemi ci sono, vanno conosciuti e vanno risolti.  Fare finta che in qualsiasi cosa tutto sia buono e utile è una pessima strategia di evangelizzazione perché i problemi poi la gente li vede e si perde ogni credibilità.

Se vogliamo davvero evangelizzare dobbiamo illustrare anche i problemi e le soluzioni possibili e non dobbiamo dare per scontato che chi non ha il nostro stesso entusiasmo sia per definizione un cretino, perché non è vero!

La rete è fantastica, ma si può vivere benissimo anche senza la rete ed è una scelta che va rispettata.  Io per decenni non ho avuto la televisione, la gente si stupiva e mi chiedeva come mai e quando osservavo che sarebbe stato più logico chiedere a chi la aveva come mai la avesse mi guardavono come un marziano scuotendo la testa.

Ogni tando quando osservo in nuovi guro arringare le folle li vedo, ma nelle orecchie sento la Dulcamara, il medico dell'Elisr di lunga vita di Donizzetti decantare il suo "specifico"...

bob

PS per chi non lo conoscezze ecco il gustosissimo testo, cantato poi è fantastico.

Udite, udite, o rustici
attenti non fiatate.
Io già suppongo e immagino
che al par di me sappiate
ch'io sono quel gran medico,
dottore enciclopedico
chiamato Dulcamara,
la cui virtù preclara
e i portenti infiniti
son noti in tutto il mondo... e in altri siti.
Benefattor degli uomini,
riparator dei mali,
in pochi giorni io sgombero
io spazzo gli spedali,
e la salute a vendere
per tutto il mondo io vo.
Compratela, compratela,
per poco io ve la do.
È questo l'odontalgico
mirabile liquore,
dei topi e delle cimici
possente distruttore,
i cui certificati
autentici, bollati
toccar vedere e leggere
a ciaschedun farò.
Per questo mio specifico,
simpatico mirifico,
un uom, settuagenario
e valetudinario,
nonno di dieci bamboli
ancora diventò.
Per questo Tocca e sana
in breve settimana
più d'un afflitto giovine
di piangere cessò.
O voi, matrone rigide,
ringiovanir bramate?
Le vostre rughe incomode
con esso cancellate.
Volete voi, donzelle,
ben liscia aver la pelle?
Voi, giovani galanti,
per sempre avere amanti?
Comprate il mio specifico,
per poco io ve lo do.
Ei move i paralitici,
spedisce gli apopletici,
gli asmatici, gli asfitici,
gl'isterici, i diabetici,
guarisce timpanitidi,
e scrofole e rachitidi,
e fino il mal di fegato,
che in moda diventò.
Comprate il mio specifico,
per poco io ve lo do.
L'ho portato per la posta
da lontano mille miglia
mi direte: quanto costa?
quanto vale la bottiglia?
Cento scudi?... Trenta?... Venti?
No... nessuno si sgomenti.
Per provarvi il mio contento
di sì amico accoglimento,
io vi voglio, o buona gente,
uno scudo regalar.

Coro
Uno scudo! Veramente?
Più brav'uom non si può dar.

Dulcamara
Ecco qua: così stupendo,
sì balsamico elisire
tutta Europa sa ch'io vendo
niente men di dieci lire:
ma siccome è pur palese
ch'io son nato nel paese,
per tre lire a voi lo cedo,
sol tre lire a voi richiedo:
così chiaro è come il sole,
che a ciascuno, che lo vuole,
uno scudo bello e netto
in saccoccia io faccio entrar.
Ah! di patria il dolce affetto
gran miracoli può far.

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