venerdì, gennaio 22, 2010

L'illusione di essere diversi...




La Cina censura, tra l'altro, tutto quello che riguarda il Dali Lama e la situazione del Tibet.

La cosa è fastidiosa, ma non è certo una novità visto che l'invasione del Tibet risale al 1949.

La censura riguarda ogni forma di comunicazione e diffusione delle informazioni: libri, giornali, televisioni si guardano bene dal diffondere nulla che non sia in linea con la visione del governo perché incorrerebbero in blocchi, sequestri e processi.  Lo stesso vale per esempio per la distribuzione di libri e riviste provenienti dall'estero.

Un editore che voglia distribuire e fare affari in Cina deve sottostare alle regole del governo, Google censurando le proprie ricerche ha fatto una cosa assolutamente analoga.  Da poco ha deciso di non censurare più, ma da quanto leggo la cosa sembra essere legata più a problemi di business che a atteggiamenti libertari...

Internet non poteva essere trattata in modo diverso, ma per qualche strano motivo giornalisti, blogger e ieri anche Hilary Clinton sembrano convinti del contrario!

Questa diffusa visione della rete come qualche cosa di speciale, di diverso e di un mondo dove non valgono le regole è molto fuorviante e rende difficile la comprensione del fenomeno.

Inntendiamoci, la censura è male come è male la pedofilia, ma il male non sta nella rete, ma nei fenomeni.

bob

2 commenti:

  1. Ciao Roberto, Post interessante. Condivido e rincaro dicendo che forse da noi il sistema è più subolo e la censura non avviene zittendo ma lasciando parlare tutti, in modo che quello che dice il singolo perde di significato.

    l'esempio del fotografo è esplicativo: Di veri fotografi un tempo non ce ne erano molto, bisogna studiare, metterci passione ed avere talento. Oggi questa attività è molto più accessibile ed il numero di fotografi o presunti tali si è decuplicato, basta vedere i vari deviantart che ci sono in rete. Risultato? Anche coloro che veramente valgono si perdono e le loro foto non sono che una in un oceano. Idem per le idee, idem per l'informazione in generale.

    Un altro aspetto importante da considerare è il fattore storico. Mia moglie dice che la storia è scritta dai vincitori, in occidente c'è stato un percorso storico totalmente orientato all'ipocrisia, abbiamo rinnegato quasi mezzo secolo di storia in modo del tutto acritico bollandola come male, in altre parti del mondo è successo lo stesso a parti inverse. Da noi si riempiono la bocca di democrazia quando siamo una becera oligarchia ostaggio del circo mediatico, parlano di diritti umani e sventolano catastrofi e relativa corsa ad aiutare e le nostre compagnie fanno scempio ogni santo giorno di vite umane e di territorio, e via dicendo.

    Tu parli di censura dal basso, quello a cui tu ti riferisci è fisiologico di ogni situazione in cui c'è interazione umana e interessi da mantenere in piedi (fossero anche solo le visite uniche giornaliere, per non parlare di altro) ma io credo ci sia di peggio e noi non siamo santi.

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  2. Non sono d'accordo stavolta. O meglio, anche io sono d'accordo sul fatto che Internet è solo un mezzo e come tale non può essere differente dagli altri mezzi, come la carta stampata, la televizione o la radio, ma la differenza è che una azienda estera non può e non deve sottostare ai vincoli di un paese terzo. Mi spiego. Google è americana, ha i propri server in America ed in giro per il mondo, poteva fare benissimo a meno di sottostare ai vincoli del governo cinese. Il governo cinese magari avrebbe previsto dei blocchi DNS sui provider cinesi, ma gli utenti, tramite proxy avrebbero potuto aggirarli facilmente. Insomma il criticabile non è la censura in quanto tale, ma il fatto che Google abbia sottostato ad un governo straniero, con server al di fuori del proprio paese.
    Ogni paese ha proprie leggi, ma se io ho il mio business in un paese, non devo sottostare alle leggi dell'altro paese, anche se sono visibile.
    Un esempio sono le classiche televisioni di confine, TeleCapodistria, per esempio, è stata per molti anni captata per vedere eventi che in Italia non erano visibili, telecapodistria non commetteva nessun reato sebbene "violava" i diritti di altri soggetti in Italia.
    Google ha dimenticato la ius soli, e questo è quello che è grave... a mio modo di vedere.

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