domenica, febbraio 07, 2010

Nobel a Internet, a me sembra una stupidaggine...


E' di questi giorni la notizia: il comitato del premio avrebbe accettato la candidatura di Internet proposta da Wired Italia.

A me la cosa è sembrata un poco strana fin da quando se ne è cominciato a parlare in rete, oggi mi sono preso la briga di andare a leggere lo statuto del premio dove si legge lo spirito della motivazione del Nobel per la pace, questa parte del documento è stata scritta da Alfred Nobel in persona.

<< and one part to the person who shall have done the most or the best work for fraternity between nations, for the abolition or reduction of standing armies and for the holding and promotion of peace congresses. >>

Innanzitutto salta subito all'occhio che il premio è destinato alle persone. Assegnarlo a una tecnologia sarebbe piuttosto singolare e tradirebbe lo spirito di chi ha istituito e finanziato il premio.  Se proprio si derogasse ci sono tecnologie come il telefono e la televisione che hanno certamente contribuito di più e prima all'avvicinamento tra popoli e culture.  Il web nasce per facilitare il lavoro dei fisici, il social nasce per divertimento.

La rete è uno strumento di comunicazione e come tale contiene cose bellissime e cose pessime, sarebbe come dare il Nobel per la pace all'umanità includendo assassini, stupratori e pedofili solo perché al mondo ci sono anche eroi, santi e persone che vivono e danno la vita per il bene del prossimo.

Certo il Nobel ha evidenti esigenze di marketing.  E' stato dato a Gore per avere lavorato per diffondere una teoria, quella del riscaldamento globale provocato dall'uomo, ancora tutta da dimostrare.  E' stato, in modo assurdamente preventivo, dato al capo dell'esercito più grande del mondo che per la pace dopo avere preso il Nobel non si capisce bene cosa abbia fatto visto che ha significativamente aumentato investimenti militari e numero di soldati mandati in guerra.

Un altro problema che sorge è a chi dare il premio?  La rete come la conosciamo oggi nasce dal lavoro di moltissime persone che hanno agito, in genere, per motivi che nulla hanno a che fare con la pace: Arpanet per esempio nasce per poter utilizzare in modo efficace ed efficiente i sistemi di calcolo delle università statunitensi per motivi militari. 

bob

6 commenti:

  1. Sottoscrivo abbastanza in pieno, aggiungendo anche che - come strumento - non è "una" tecnologia, ma l'evoluzione e la confluenza di diverse tecnologie e che, a dispetto delle varie ricostruzioni, non ha un vero inizio né un vero padre.
    Y

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  2. Quante persone vanno all'estero, ma non imparano niente degli usi e costumi del Paese che hanno visitato. Ti mandano cartoline per far sapere che sono state lì, ma rimangono persone legate alla propria limitata educazione, cultura. Non si rendono veramente conto. E' vero, Internet ha solo unito telefonia, video e forse altro ma consente cose che queste singole tecnologie prese da sole forse non potevano dare. Mi dispiace, dottor Dadda, ma io condivido : come simbolo che siamo veramente un piccolo pianeta. Che quello che faccio io qui, ora, può avere influenza negativa in Giappone. Che bisogna cambiare mentalità. Altrimenti continueremo ad illuderci che gli operai della Fiat di Pomigliano hanno risolto tutti i loro problemi solo perché hanno la solidarietà di sindacalisti, politici e sacerdoti.
    Sono sicuro che Internet non avrà il Nobel per la Pace, ma almeno riflettiamo.

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  3. se ci fosse il nobel per la libertà e non per la pace internet potrebbe ambire a vincerlo..

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  4. Assolutamente d'accordo con te, si tratta di una furbissa campagna pubblicitaria, ma che non servirà a nulla

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  5. Dovendolo dare ad una persona lo darei a Leonard Kleinrock, ma è parere soggettivo e opinabilissimo.

    Per il resto hai perfettamente ragione. C'è anche un bell'interrogativo: chi andrebbe a ritirarlo e chi si "intascherebbe" il cospicuo premio in denaro?

    Non ha senso...

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