sabato, febbraio 10, 2007

Beta, il magico rimedio...


L'uso di lettere greche per identificare lo stato di sviluppo di un prodotto è stato introdotto dalla IBM fin dai lontani tempi delle macchine tabulatrici, quelle con le schede perforate.

Alfa indicava il primissimo prodotto realizzato per verificare le fattibilità, beta il primo prototipo funzionante, gamma il test fatto su una produzione limitata e delta i test periodici fatti sulle macchine in produzione.

Poi è venuto il software e si è cominciato a parlare anche qui di beta per indicare un pacchetto dove tutte le funzionalità sono state implementate e che richiede ancora una serie di test per verificare la presenza di errori (alfa indica un pacchetto che non ha ancora tutte le funzioni). Di solito il test veniva condotto da un numero limitato e conosciuto di utenti.

Poi qualcuno, probabilmente Microsoft, ma non ne sono certo, si è inventato il concetto di beta pubblica, aperta a tutti. Di solito la beta è gratuita, anche se qualche folle ha provato a farsele pagare, una volta finito il test in qualche modo scade ed il prodotto si paga.

Da qualche tempo il concetto di versione beta viene usato anche dai siti web, ma la durata della fase beta sembra essere diventata enormemente più lunga. Ci sono siti che restano in beta per anni: il blog di Grazia per esempio dichiara di essere in Beta nel fondo della pagina da quasi un anno!

La cosa non ha ovviamente molto senso, si tratta di un magico rimedio, di un cerotto da usare in caso di problemi. Qualche utente si lamenta di avere perso i dati? L'amministratore delegato della organizzazione che ha pagato quel sito per buono ti dice che suo nipote, grande smanettone della rete, ha trovato un errore?

Non c'è problema, basta tirare fuori il magico cerotto: "Siamo in Beta dottore, è normale che ci siano errori!"

Credo che questa pessima abitudine la dovremmo proprio perdere se vogliamo dare ai servizi in rete la necessaria credibilità.

bob

PS passeggiavo per Roma l'altro giorno ed ho trovato l'equivalente fisici delle interminabili beta della rete: la stragrande maggioranza dei ponteggi che si vedono davanti alle costruzioni, anche quelli arrugginiti che sono chiaramente montati da anni, riportano il cartello Ponteggio in allestimento. Ho chiesto a un amico ingegnere civile il motivo della cosa e mi ha spiegato che le norme di sicurezza durante le fasi di allestimento sono, ovviamente, meno strette di quanto non siano nelle fasi operative. Succede un incidente e il magico cartello fa da cerotto attenuando le conseguenze legali della cosa.

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