venerdì, marzo 30, 2007

Domani RitaliaCamp...


Domani mattina vado al RitaliaCamp, il camp organizzato per dare una risposta alla tragica uscita del sito del turismo italiano.

In questo giorni mi sono letto il materiale in rete sull'argomento sia con il cappello da progettista di siti che con quello di viaggiatore. Nella prima veste ho avuto occasione di progettare siti per qualche verso simili con la necessità di raccogliere informazioni già presenti di altre fonti e piuttosto disomogenee, nella seconda credo di ritrovarmi nel target perché viaggio appena posso alla ricerca di luoghi e gente nuovi da conoscere e credo di non essere mai entrato in vita mia in una agenzia di viaggi.

Mi sono venuti in mente tre punti che ritengo sia importante considerare.

1) Dovremmo partire da una serie di modelli di uso

Non sto dicendo nulla di nuovo, si tratta di una tecnica ampiamente consolidata nella ingegneria del software, ma navigando il sito non sembra proprio sia stata utilizzata.

Ho provato ad immedesimarmi in vari tipi di utente, ma in nessun caso sono riuscito ad immaginare un percorso di navigazione che si possa minimamente adeguare alle esigenze specificate. Ho organizzato gli ultimi viaggi in Normandia e nel Nord dell'india sui siti omologhi a quello italiano (Francia, India) e devo dire che malgrado siano ben lungi dall'essere l'ottimo risultano certamente molto più adatti al bisogno.

I casi utente dovrebbero servire sia per progettare gli strumenti di navigazione che per la determinazione dei contenuti: francamente non credo che i testi di un mediocre volume di geografia siano utili, forse meglio sarebbe la integrazione con una buona guida turistica.

2) www.italia.it non dovrebbe essere un sito di contenuti, ma un aggregatore

Un sito del genere piuttosto che andare a mettere insieme una grande quantità di contenuti propri dovrebbe aggregare in modo dinamico il materiale già contenuto in altri siti. Lo sforzo iniziale per la predisposizione della architettura e dei protocolli di connessione viene poi ripagato abbondantemente nel ciclo di vita della iniziativa evitando l'enorme problema di dovere tenere centralmente aggiornata una marea di dati. Questo vale ancora di più per i servizi di ricerca e prenotazione di trasporti, alberghi, musei, eventi...

3) Si dovrebbero utilizzare tecnologie che facciano la differenza

Piuttosto che perdere tempo e denaro in immagini sofisticate, improbabili animazioni flash e timeline della storia d'Italia completamente fuori contesto sarebbe bene cercare di utilizzare le tecnologie più attuali della rete, quelle che vanno sotto il nome di Web 2.0, termine che io non uso perchè non riesco bene a capire bene cosa sia.

Gli utenti Internet oggi utilizzano per organizzare un viaggio Goolge o siti come Expedia: se www.italia.it vuole avere un vero successo deve offrire anche qualche cosa di più.

Una prima ipotesi potrebbe essere la realizzazione di una MyItaliaPage sulla quale sia possibile accumulare via via tutte le informazioni necessarie alla organizzazione del viaggio, operazione che viene quasi sempre effettuata non in una seduta, ma in più sedute di navigazione con affinamenti successivi.

Alla partenza dovrebbe essere possibile ottenere un dossier da stampare o da mettere in un PC portatile o in un palmare per accompagnare il viaggiatore. Sarebbe bello anche poter generare direttamente file da caricare in un navigatore tipo Tom Tom.

4 commenti:

  1. Non ho preso parte al camp, ho provato a collegarmi da due internet point (con connettività adsl), ma il link non era disponibile, pertanto non ho avuto la possibilità di seguire a distanza i lavori.

    Mi auguro che possano essere presto messi in rete gli slideshow ed i report, magari un whitepaper che riassuma le conclusioni ed anticipi le prossime iniziative.

    Spero, comunque, che il lavoro abbia permesso di raggiungere una definizione condivisa degli obiettivi perseguibili, cioè fattibili per un gruppo di privati.

    Se si é creato un gruppo di volontari, proprio per superare le debolezze di un team che ha, comunque, lavorato su un progetto complesso, si sarà anche valutata attentamente l'organizzazione più idonea ed i profili/skill necessari per avviare un'iniziativa alternativa.

    Riguardo al post, non sono d'accordo con l'osservazione circa la necessità di tecnologie che "facciano la differenza": pensare che la risoluzione di un problema complesso come quello dell'assistenza multilingua adeguata verso possibili visitatori esteri sia ottenibile con la tecnologia best-in-class, é un approccio "pericoloso" perchè semplicistico.

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  2. Non ho mai pensato che le tecnologie "diverse" possano essere una soluzione al problema, sitratta solo di "cigliegine" sulla torta che resta comunque la cosa più importante.

    dadda

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  3. Ach, leggendo ora - con ritardo - il tuo post, mi spiace che tu non sia potuto rimanere alla mia presentazione.

    Ho fatto una proposta, su un possibile aggregatore basato su un singolo user case.

    Per quanto evidentemente poco, può essere cmq qualcosa di utile, immagino. Nel caso, la presentazione l'ho postata sul mio blog... e se hai domande, riflessioni o critiche, sai dove trovarmi. :)

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  4. Purtroppo avevo un impegno non rimandabile, stavo guardando in questo momento la tua presentazione e mi sembra uno spunto interessante.
    Parliamone.
    Questa sera posterò qualche considerazione generale sul camp, ma sto raccogliendo appunti sulla generazione dei contenuti, spero di finire e postare presto anche se sono giorni un po' pienti.

    bob

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Qualche esperimento...