Codice etico e osteria...
Ieri sera discutevo con un amico in una bella osteria del centro di Milano (si lo so si chiamano enoteche, ma a me osteria piace di più): davanti a un paio di bicchieri di dolcetto raccontavo della discussione sulla utilità o meno di un codice etico per i blogger.
Ne è venuta fuori una visione che credo calzi con il mio modo di vedere la cosa.
Per sapere se il vino è buono è meglio assaggiarlo o chiedere all'oste notizie sulla sua qualità?
Il codice etico è la versione dell'oste, leggere e giudicare da quello che si trova scritto la posizione di chi, come me, preferisce assaggiare e giudicare da quello che trova nel bicchiere.
bob
PS se qualcuno chiedendo all'oste se il vino fosse buono ha ricevuto una risposta del tipo "No è scadente, io non lo berrei, ma la gente non se ne intende e va bene così!" me lo faccia sapere, a me non è mai successo...
Ho cercato di spiegarti che non si tratta di un codice etico, se vuoi cambia il termine se è fuorviante, ma piuttosto di un disclaimer per chi svolge più attività tra loro potenzialmente in conflitto o per chi ha più ruoli. E' uno strumento, se ti serve lo usi altrimenti ne fai a meno. Non serve molto discuterne. Tu credi che non serva? Legittimo, non lo usi.
RispondiEliminaNo, l'oste non ti dira' mai che il vino e' scadente, ma potra' consigliarti quello col miglior rapporto qualita' prezzo o quello piu' costoso per guadagnarci di piu', a seconda che sia un oste piu' o meno onesto.
RispondiEliminaSe a questo ci aggiungi una carta dei vini ben fatta e con i prezzi indicati la trasparenza del comportamento dell'oste e' completa.
Il codice etico, o disclaimer, come dice Maurizio, e' una carta dei vini, e' chiaro che anche con quella si puo' truffare il cliente, ma averla e' meglio di non averla, imho.
Condivido l'opinione. In ogni caso, ritengo che sia una questione enormemente gonfiata sin dall'inizio, che sta avendo una visibilità mostruosamente superiore a quella che avrebbe dovuto avere. :)
RispondiEliminaAnche perché, in ogni caso, ritengo che una QUALITA' umana sia quella di poter cambiare idea in modo razionale. Scrivere qualcosa del genere vincola in primo luogo la persona che l'ha scritto. :)
Folletto, hai centrato il punto. Scrivere un disclaimer, vincola chi lo scrive, non lo devi prendere per oro colato, ma è un modo che ti costringe a comportarti in modo coerente con quanto dichiarato. Non ti ripara da nulla. Ribadisco il fatto che sia una scelta strettamente individuale, chi non ci crede, non lo deve fare, ovviamente. La ritengo quindi una scelta del tutto opinabile.
RispondiEliminaAltri argomenti d'interesse generale?
RispondiEliminaNoto con piacere che Maurizio ed altri dedicano molto tempo all'interessante argomento ( io posto da casa in quanto influenzato ).