sabato, aprile 26, 2008

Siamo proprio sicuri che il blog aiuti la conversazione?

Pensandoci bene mi viene da pensare che i blog non siano lo strumento adatto per conversare, i vecchi cari newsgroup sono di fatto molto più efficaci! Il meccanismo del blog rende difficile e dispersivo seguire le conversazioni e la sua natura piatta impedisce il crearsi di gerarchie di ragionamento.
... modo pippone storico saltabile ON ...

Nel 1631 i veneziani decisero di costruire una grande basilica, Santa Maria della Salute, a Punta Dogana dove il bacino di San Marco diventa Canal Grande, l'unico canale di Venezia anche se i foresti chiamano canale anche i rii. Costruire meravigliose chiese alla fine di una pestilenza era una abitudine della Serenissima, il Redentore e San Rocco hanno la stessa origine. Solo un anno prima l'ambasciatore dei mantovani era entrato in città ammalato di peste nera, i servizi sanitari di quella che era allora una delle più avanzate metropoli del mondo lo internarono subito al lazzaretto, ma bastò il contatto con un solo veneziano, un falegname di Campo San Lio, per infettare tutta la città con conseguenze disastrose.

Poco lontano dalla Salute in quel meraviglioso sestiere che è Dorsoduro frequentato solo dai veneziani c'è uno dei pochissimi squeri, lo suero è il cantiere dove si costruiscono le gondole, ancora attivi, lo squero di San Trovaso (si a Venezia le chiese proprio non mancano!) che sorge dietro la chiesa sul rio ed è caratteristico perché la costruzione è in legno in stile montanaro e non ha nulla a che fare con la architettira veneziana. I costruttori di gondole venivano dal Cadore e si costruirono la casa seguendo le abitudini delle loro valli!

Dal'altra parte del rio c'è una dei più antichi e interessanti bacari veneziani: Vini al Bottegon, Cantine di Vino già Schiavi. Qui davanti a un bel bicchiere di rosso e sgranocchiando ottimi cicchetti (sono la versione veneziana delle tapas spagnole) a ogni ora del giorno ci sono persone che chiacchierano degli argomenti più vari. Per chi non lo sapesse il bacaro è le varsione veneziana dell'osteria.

... modo pippone storico saltabile OFF ...

Quando alla fine degli anni ottanta mi capitava di fare conferenze sulla rete e sulle sue infinite possibilità usavo sempre la metafora della osteria per illustrare a chi mi ascoltava il concetto di newsgruop: un bacaro virtuale dove qualcuno lancia una discussione alla quale chiunque lo desideri può partecipare confermando, contestando e aggiungendo contributi. La struttura gerarchica ad albero dei vari interventi rende possibile seguire la discussione molto più facilmente di guanto non succeda oggi nella struttura piatta dei commenti ai blog, senza considerare la follia dei sistemi che elencano i commenti in senso inverso e che mettono la finestra di immissione di un nuovo commento non, come sarebbe logico, vicino all'ultimo commento, ma vicino al primo.

Il primo newsgroup moderato che si ricordi nacque nel 1984, le pagine web nel 1991...

Quando cerco di seguire una discussione nella blogosfera mi trovo spesso a pensare che forse stiamo sbagliando strumento o quantomeno che non lo stiamo usando nel modo corretto. Trovato un post interessante ci si rende subito conto nella maggior parte dei casi che la discussione non si sviluppa nei commenti, ma viene ripresa in altri blog che si limitano a linkare il blog al quale fanno riferimento: se questo meccanismo si ripete un po' di volte diventa quasi impossibile seguire tutta la conversazione. Anche avendo a disposizione tutti i link ci si trova di fronta a una nube indistinta e senza gerarchia di sorta e spesso non si sa bene dove rispondere e si finisce per fare un altro post sul proprio blog aggiungendo confusione alla confusione.

I blog, del resto, sono nati per facilitare la condivisione di elenchi di link commentati: l'idea era quella di navigare e di raccontare le proprie esperienze di navigazione agli amici. Qualcuno poi ha cominciato a araccontare altro ed è nata l'idea del diario personale per il quale tutto sommato lo strumento andava benissimo perché conteneve in larga parte racconti personali e qualche link a ualche cosa che aveva colpito lo scrivente tanto da volerlo condividere con gli amici.

L'idea di utilizzare i blog per conversare è una forzatura dell'ultima e tutto sommato credo ci sia da chiedersi se davvero sia positiva. Nei fatti la gente usa il blog e non ul newsgroup perché tutti possono creare un blog senza avere la minima cognizione tecnica, la dinamica dei nuewsgroup è un poco più complessa, anche se oggi esistono anche qui servuizi semplici e per non inziati.

In ultima analisi credo che il blog sia un ottimo strumento per raccontarsi e per raccontare quello che si pensa, ma un pessimo strumento di discussione e di conversazione.

bob


5 commenti:

  1. Interessanti le notizie su Venezia, la prossima volta che la visito andrò sicuramente in un bacaro.

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  2. E' li che devo offrirti un ombra?
    p.s. inadatti per la conversazione ma adatti per il marketing.......guarda che nell'ultimo post ti ho linkato con un pensiero condivisibile e ho cercato di conversare....spero di esserci riuscito :-D

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  3. Ciao Roberto. All'ennesimo tuo post in cui mi vien voglia di scrivere il mio apprezzamento, lo faccio.

    Peraltro la foto degli schiavi è un colpo basso per chi, come me, veneziano a milano, ci ha passato la sua adolescenza con gli amici del Marco Polo (il liceo di fronte).

    Sul tema blog e conversazione ti segnalo una provocazione

    http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2008/04/molto-blog-poca.html

    che ha generato un picolo dibattito che ho riassunto qui:

    http://www.internetpr.it/forum-wiki-blog-3-modi-diversi-di-partecipare-anche-per-le-aziende

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  4. quoto completamente, per me i ng (ma anche i forum) sono il posto migliore per le discussioni...
    io anzi ne sono ghiotto..

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