E' solo rumore di fondo...
Quando si misurano segnali deboli il problema è distinguere il segnale significativo dal rumore di fondo sempre presente: "Teoria e pratica delle misure" è forse uno degli esami del Politecnico che ho apprezzato di è più e che mi ha lasciato un segno profondo nel modo di osservare il mondo.
Stimolato dalla risposta di Matt alla domanda di Napolux sono andato a rivedere qualche appunto che ho scritto su una delle mie Moleskine a proposito delle amate-odiate classifiche.
Perché i blogger guardano le classifiche?
Quando sento qualcuno fare questa domanda francamente mi sembra un atteggiamento un poco naive. Quando si scrive qualche cosa e lo si pubblica è ovvio che si desideri di essere letti ed è abbastanza logico che, aderendo alla erronea idea che porta a pensare che essere alti in classifica voglia dire essere più letti, si controlli la posizione per sapere se qualcuno ci legge.
Giornalisti ed addetti stampa poi quando vogliono parlare di blog o invitare blog "influenti" alle conferenze stampa cosa fanno?
Guardano le classifiche!
Per qualcuno che in altri tempi non sarebbe mai stato preso nemmeno in considerazione è ovvio che essere in cima alle classifiche è importante e gratificate.
Questo meccanismo ha fatto nascere una serie di "Grilli parlanti" (e non mi riferisco solo a Beppe) che sdottorano in tavole rotonde e conferenze di cose delle quali di fatto hanno solo molto parlato e pochissimo fatto. Una sorta di "esperti sulla parola"!
Hanno senso le classifiche come sono fatte oggi?
Le classifiche prendono in considerazione, con qualche correzione, sostanzialmente solo i link che afferiscono ad un certo blog senza considerare il traffico, che darebbe una indicazione del numero di lettori, le pagine viste e il tempo passato sulla pagina che darebbe una idea dell'interesse dei contenuti o i commenti che darebbero, quelli si, una indicazione della capacità di generare discussioni.
Le classifiche misurano solo i link perché sono la cosa più facile e immediata da misurare. A pensarci bene la cosa non ha senso perché viene data una importanza enorme solo ai lettori che hanno un blog e che hanno voglia di citare nel loro blog il post: è la quinta essenza della autoreferenzialità della blogosfera.
Questa mattina mi sono divertito ad andare in Wikio ed ho preso i primi blog della classifica non legati ad un gruppo editoriale perché in quel caso i dati di traffico Alexa sono falsati dalla URL comune a quella del giornale.
Sono andato su Technorati ed ho fatto la media dei link degli ultimi venti giorni per ognuno dei siti e ho messo i valori in grafico in ordine casuale:
Chi indovina quale è la barra di Beppe Grillo non vince nulla, ma credo sia ovvio a tutti come l'intera classifica sia basata su valori tanto bassi da essere assimilabili al rumore. Tra i primi dieci della classifica e il centesimo la differenza è di due o tre link su sei o sette!
Rumore...
Già che c'ero ho giocato un poco anche con Alexa mettendo in grafico le pagine viste per i primi cinque blog nella classifica (anche qui togliendo quello che sta sotto la url dell'Espresso) ed ho avuto una sorpresa che ha confermato la mia idea sulle classifiche basate sui link.
Geekissimo che nella classifica non è secondo lo è di gran lunga in termini di pagine viste...
ti rispondo velocemente (ma mi riprometto di ritornare sull'argomento - sono in aula ora a dirigere lavori di gruppo):
RispondiEliminaLe visite/pagine viste al giorno quasi mai si considerano nelle classifiche eppure tu lo dimostri anche col grafico
i primi 100 sono primus inter pares tolto grillo
E grillo è comunque un blog checchè se ne dica. Nel senso che viene utilizzato lo strumento blog, ci sono migliaia di visitatori, ci sono centinaia di commenti. Altro è l'uso che grillo fa del blog, ma entrerei in discorsi diversi.
Torniamo a noi blogosfera dei soliti noti che ha bisogno di classifiche per vivere.
E' ovvio che i giornalisti guardino alle classifiche, essendo esterni al mondo della blogosfera e delle sue dinamiche. Il problema è queste classifiche da dove vengono fuori. E' la mancanza di obiettività di queste classifiche, basate alla fine solo sul numero di link e poco altro.
C'è chi è consapevole e chi no di questo anche all'interno della blogosfera stessa. Chi è consapevole dei meccanismi del linkaggio fa di tutto per utilizzarli. Ancora tra i consapevoli c'è chi palesemente se ne prende gioco dei meccanismi e solleva polveroni o dimostra semplicemente che non v'è nulla di esattamente scientifico in queste classifiche tanto che tutti se si ingegnano possono scalarle.
C'è chi invece non è conapevole. Prende per oro colato gli algoritmi su cui le classifiche si basano (che non riusciranno mai secondo me a tenere traccia reale delle conversazioni e degli scambi).
E quindi prendono per buono e scientifico qualcosa che continuerà a non esserlo. E si comportano di conseguenza.
Arrivo al dunque, io leggo (e dal 2003 almeno) blog su splinder che hanno già bissato il milione di visite, che hanno conversazioni da 100 commenti l'una in ogni post, eppure non fanno parte dell'universo blogstaresco a cui quei primi 100 - ma oserei dire i primi 300 - ritengono di appartenere.
Dove voglio arrivare?
Esser letti perchè interessanti esula dalle classifiche. Le visite sono un buon parametro da cacolare in qualche modo oltre che al numero dei lettori via feed.
I link sono un grande gioco, invece.
ma in tutto questo i feed, che sono molto diffusi, che peso anno?
RispondiEliminaFerd
i feed hanno un grande peso, credo sia un dato abbastanza obiettivo per avere il peso di parte dei lettori (quelli più costanti, quelli a cui interessa davvero quello che scrivi, magari non tutto, però vogliono ricevere i tuoi aggiornamenti)
RispondiElimina@Roberto : Come hai detto nell'intervista da Wolly se si applicasse ai giornali il concetto di link per determinare la popolarità , il più importante sarebbe l’Ansa.
RispondiEliminaIl gradimento prescinde da qualsiasi collegamento ipertestuale e non è misurabile.
Da me ad esempio i commenti sono storicamente pochissimi ma le visite parecchie !: il motivo ? la parola chiave che li fa arrivare da Google è la più cercata su web.. vabbè dai, mi hai capito..
Good Job!
RispondiEliminache solleva però alcuni grossi quesiti:
- Le classifiche di Alexa sono affidabili?
- C'è ancora qualcuno che guarda il Page Rank?
- Se "sdottorassero in tavole rotonde e conferenze" solo quelli che "hanno fatto" ci sarebbe ancora in giro qualcuno a parlare?
- Catepol quanti fogli protocollo faceva di tema?
Ciao Roberto ti ringrazio per la citazione. Però mi sono perso un pochino, di quale classifica parli qui nel tuo articolo?
RispondiEliminaCatepol, alla faccia del rispondere velocemente!
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