mercoledì, luglio 16, 2008

Memoriziamo molto di più, ma forse molto peggio..


La settimana scorsa ho avuto occasione di visitare la meravigliosa biblioteca del Trinity College di Dublino che conserva il Libro di Kells, il grande evangeliario di San Colombano vergato nel medioevo dai monaci con una bellissima calligrafia ed impreziosito da bellissime miniature dai colori ancora vivissimi.

Sono passati mille e duecento anni
e i libri non solo sono ancora leggibili, ma la scrittura risulta chiara e ben contrastata, certo non è facile interpretare la scrittura che allora usavano i monaci, ma questo è un altro problema e per gli studiosi non ha misteri. La sera in albergo razzolando in rete ho trovato l'annuncio della futura disponibilità di memorie di sola scrittura in formato SD destinate a raccogliere per esempio immagini forensi per le quali serve la certezza che non possano essere modificate.

Comunicati stampa trionfalistici ci annunciano che si prevede una durata molto migliore di quella riscontrata nelle memorie attuali, si parla di "ben" cento anni...

Il nostro periodo storico è caratterizzato da una immensa produzione di informazioni e mi viene spontaneo chiedermi quanto di tutta questa produzione sarà ancora consultabile tra mille e duecento anni?

Le memorie sono labili, CD e DVD depolimerizzano, la carta acida sbiancata si sgretola...

La vedo male...

bob

PS tra l'altro per rendere immodificabili le immagini, come qualsiasi file, basterebbe un uso adeguato delle tecniche di firma digitale, una tecnologia oramai ben matura, ma, per motivi che faccio da sempre fatica a capire, troppo poco utilizzata.

3 commenti:

  1. ogni tanto penso che ho delle foto su cd di 5-6 anni fa.. magari tra 50 anni non ci saranno + lettori in giro e saranno inaccessibili a meno che uno non vada a recuperare un dispositivo in grado di leggere i cd...
    mentre le foto dei miei nonni ingiallite saranno sempre li a portata di mano nel baule..

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  2. se pensi alla qualità della gran parte di questa immensa produzione, il fatto che andrà perduta è più un bene che altro...
    E anche ammesso che le memorie digitali resistano nel tempo (per esempio ricopiando tutto da un supporto a uno nuovo ogni tot anni) c'è il problema sollevato da Trini, per il quale a mio avviso la soluzione dovrebbero essere le biblioteche, o luoghi analogi, specializzati proprio in preservazione della memoria: se un luogo del genere esistesse già oggi, potrebbe avere dispositivi per passare da Vhs a Dvd, per esempio, o computer che leggono ancora testi in Wordstar etc.

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  3. @trini: e si leggono ancora?

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Qualche esperimento...