martedì, settembre 23, 2008

I biscotti della signora Maria...


Quando ero bambino la portinai di casa mia faceva in casa deliziosi biscottini al latte che vendeva alle famiglie del palazzo: il sapore di quei biscotti tuffti nel caffelatte sono uno dei miei primi ricordi di infanzia.

Questa mattina dopo avere letto l'ennesimo post che mette a confronto giornali e blog mi è venuta voglia di capire di cosa veramente si vada parlando e su Alexa ho confrontato il traffico generato dal Corriere delle sera in termine di pagine lette e quello di alcune "blogstar".

Ebbene se si esclude Beppe Grillo che è un fenomeno a parte il traffico generato dai blog è nullo se confrontato con quello di qualsiasi giornale, il mio dubbio è che in buona sostanza ci leggiamo tra di noi o poco più.

Mi sono venute in mente le slide che confrontano in modo dotto giornalismo e blog e mi sono chiesto che faccia avrebbe fatto il pubblico vedendo fare le stesse dotte deduzioni confrontando l'impresa della signora Maria, 3 Kg di biscotti alla settimana, che so io con la Nestlè!


bob

12 commenti:

  1. Credo che il paragone sia per certi versi giusto, ma per altri errato.

    Seppure è vero che non puoi comprarare il corriere con la singola signora Maria, il paragone va fatto sulla struttura aggregata.

    Tutte le signore Maria al mondo infatti formano un aggregato tale che... esistono società che fondano il loro business nel fornire le materie prime (farina, latte, uova...) invece dell'aggregato (biscotti, brioches, ...).

    In altri termini si può comparare il Corriere solo rispetto all'insieme di tutti i blog, non ai singoli.

    Il paragone però non è possibile farlo (neppure con lo strumento imperfetto delle pageviews): la struttura a rete dei blog è nettamente differente di quella di una testata come il Corriere e quindi non si possono usare le stesse metriche per analizzarle.

    Quindi, io sono d'accordo che comparare direttamente sia stupido, ma la comparazione va fatta: semplicemente non in modo diretto, ma tramite considerazioni di natura più allargata (sociale, relazionale, memetica).

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  2. Sono d'accordo con te e con Folletto, la blogosfera ha una sua utilità nel complesso, questo rende le blogstar inutili anche in termini di hub, poichè non hanno alcuna rilevanza.

    Un blog ha senso in quanto capacità di partecipare a conversazioni più ampie, questa è la ragione (di cui hai scritto qualche post fa) per cui molte blogstar cominciano a diminuire i loro post, perchè hanno sperato di capitalizzare la loro "presunta celebrità" e ciò non è successo. Quelli che hanno ragioni diverse per scrivere, continuano a farlo.

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  3. uno potrebbe dire:

    ieri ho letto e apprezzato il tuo articolo sul latte alla "melanina", e il fatto che tu faccia lo 0,00000001% del Corriere non mi sposta una virgola :)

    però credo di capire quello che vuoi dire :)

    Ciao,
    Espressione Regolare
    http://www.kappero.com

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  4. io lo affermo da anni, attirandomi, naturalmente, le ire delle grandi star del bloggin' alle quali contesto da tempo la sterile autoreferenzialità. divertente scoprire poi che i più acerrimi sostenitori delle classifiche sono gli ideatori delle stesse...

    sostanzialmente, pur ammettendo che la situazione rispetto al passato è migliorata, rimango dell'idea esposta a Luda Denardo qualche anno fa: i blog privati, non quelli aziendali, sono l'equivalente del bar sotto casa, li frequanti per qualche ragione di tuo interesse ma le opinioni che vi trovi sopra esprimono pareri personali. interessanti quando autenticamente documentati, pericolosi quando mossi da superficialità nelle opinioni e nei giudizi che possono creare problemi alle terze parti citate (e talvolta anche inconsapevolmente). imho

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  5. Sono d'accordo con tutti i commenti: io non scrivo per fare concorrenza alla carta anche perché una delle mie attività è scrivere sulla carta, scrivo come parlassi al bar sotto casa con gli amici.

    Quando si affaccia un nuovo amico con il sorriso sulle labbra perché è interessato e vuole dire qualche cosa sono contento e questo mi basta!

    bob

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  6. ...e fare una distinzione qualitativa, lasciando perdere la quantità? Chi cerca qualcosa di innovativo (da cucinare, da implementare in azienda, per farci un viaggio, da leggere...) ha più probabilità di trovarlo sui blog. I giornali non sono morti: molti degli argomenti dei blog vengono proprio da lì. Ma anche viceversa. Col tempo ogni categoria troverà un suo motivo di vita, ed ho l'impressione che i blog saranno comunque un passo avanti, anche solo grazie alla quantityà di gente che ci scrive...

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  7. sostanziamente è il bloggere che legge altre blogger salvo rari casi. il navigatore medio preferisce il giornale.

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  8. E lo scoprite adesso.
    Folletto è come dire che siamo tutti cittadini del mondo.................
    mi sai tanto di gatto silvestro sulla finestra

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  9. Mah, io non capisco bene perchè uno, solo perchè scrive su un Blog, dovrebbe essere accomunato ad un giornalista. Che c'entra il mezzo utilizzato?

    Io di blogger che fanno informazione, che fanno inchieste, che scovano notizie ignorate dai giornali, ne vedo molto molto pochi. Vedo un sacco di post sull'"essere blogger", un sacco di roba un po' da nerd e un po' technobabble ;-) (non sarà mica giornalismo scrivere l'ennesimo post su iPhone...), commenti su notizie dei quotidiani (mai il contrario), un po' di cazzatine divertenti e poco altro.

    Se invece uno non pretende di essere una Blogstar nè un giornalista e racconta invece le sue passioni e i suoi hobby, allora può dare il meglio. Ci sono in rete dei bellissimi Blog che raccontano storie, drammi e commedie personali. Non finiranno mai nella top1000 di qualsiasi classifica ma chissenefrega. C'è il blog di Glottologia, quello di filosofia, quello dei dolci e quello di giochi matematici e così via. Non sono giornalisti ma sono interessanti perchè trasmettono una passione genuina. Scrivono perchè gli piace, non per avere dei link o essere invitati a qualche convenscion di PiErre ;-)

    ciao Dario

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  10. considerando di battere un colpo al cerchio e uno alla botte, confidiamo nel "butterfly effect".

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  11. Ciò che è espresso in questo articolo e nei commenti è estremamente esatto. Se si confrontano i singoli blogger con una redazione organizzata, preparata e professionale viene, almeno a me, naturale immaginare che non esista confronto. Difatti non capisco bene chi parla di blogstar. Il blog, in generale, è una finestra per poter raccontarsi e raccontare le proprie passioni ed esperienze. Da qui la possibilità di rimanere "aggiornati" e la possibilità di costruire un "network" inerente ad un argomento che può portare buone possibilità di crescita e confronto, oltre che eventualmente professionali.

    Saluti

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  12. bella riflessione su cui interrogarsi di certo ...

    forse però più che di pagine viste (viste come quando e da chi poi andrebbe approfondito)si dovrebbe parlare di utenti pensanti coinvolti ...

    pur apprezzando la tua provocazione credo che comunque si debbano contare le "teste pensanti" più che le pagine viste ...

    :-)

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Qualche esperimento...