Rimpiangere Andreotti, ma ce la siamo voluta...
Non sono mai stato democristiano e delle idee di Andreotti ne ho condivise veramente poche, ma devo dire che leggendo le puerili stupidaggini che spesso appaiono in rete ad opera di qualche politico rimpiango persone come lui che parla e scrive (benissimo) di cose che conosce e che se non le conosce se le fa spiegare da un esperto, vero e non farlocco come succede oggi troppo spesso.
La ineffabile onorevole Gabriella Carducci , reduce dalle figuracce fatte nel mondo dei fisici, è partita lancia in resta contro quel mondo strano, ed evidentemente per lei misterioso, che chiamiamo Internet.
Non mi addentro nei particolari perché ci sono persone molto più esperte di me che lo stanno facendo, ma vorrei osservare come per la natura stessa della rete affermare che "la presente legge si applica a tutte le attività di accesso alla Rete internet effettuate a partire da - e per il tramite di - apparati informatici e infrastrutture fisicamente presenti nel territorio della Repubblica italiana" significa di fatto volere normare l'intera rete perché per la sua stessa natura non sarò mai possibile dimostrare che un pezzettino di una pagina richiamata da qualcuno in qualsiasi parte del mondo si trovi non passi da un qualche apparato installato sul territorio della Repubblica Italiana.
Va detto che leggendo i documenti della Carlucci mi viene da pensare che ce la siamo voluta non solo perché gli italiani la hanno votata per il Parlamento, ma anche grazie alle idiozie che da tempo molti guru di casa nostra vanno dicendo e scrivendo. Come fa giustamente notare Quintarelli la rete non è un altro luogo, ma uno strumento di comunicazione normato dalle norme che già regolano la civile convivenza dei cittadini di uno stato di diritto.
Ricordate quando invece qualcuno andava dicendo che esistono cittadini "analogici" e cittadini "digitali". A parte il fatto che è un uso comunque assolutamente sbagliato dei termini, questi discorsi hanno portato qualche sprovveduto onorevole a pensare che si trattasse di un mondo nuovo che richiede nuove normative.
Quanto poi all'intervento di Davide Rossi all'incontro alla Camera dei deputati devo dire che certe uscite non fanno onore al luogo dove si trovava e vorrei ricordagli che di tutte le tecnologie all'inizio qualche sprovveduto ha detto che non servavano a nulla, cinema e dischi compresi.
bob
PS prima che la Carlucci scriva una proposta di legge per vietare che i programmi di elaborazione di testi registrino nei file le informazioni sull'autore vorrei farle presente che esistono modi semplicissimi per cambiare quel nome o se preferisce per cancellarlo.
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