lunedì, settembre 13, 2010

Confondere lo strumento con il fine...

Ogni tanto saltano fuori in rete iniziative a dire poco bizzarre.

L'ultima nella quale mi sono imbattuto è la proposta di dichiarare Internet  diritto fondamentale dell'uomo, pare che molti stati lo abbiano fatto, ma io francamente non capisco bene di cosa si stia parlando e ho la sensazione che si stia facendo una notevole confusione tra il fine e lo strumento.

Il fine, ed è una idea giustissima, è garantire alle persone il diritto di accedere alle informazioni ed alle notizie, comunicare con il prossimo e rendere note le proprie idee.  Questo diritto è già sancito dalla maggior parte delle costituzioni a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, figlia della rivoluzione francese:

L’articolo 11 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1789 stabilisce: “La libera comunicazione di idee ed opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo. Ogni cittadino deve pertanto parlare, scrivere e pubblicare liberamente, eccetto quando tale libertà sia mal utilizzata nei casi previsti dalla Legge”

Questa è la sostanza, gli strumenti sono cambiati con i tempi e cambieranno ancora, ma a nessuno è venuto mai in mente di dichiarare diritto fondamentale il telegrafo o il telefono!


Del resto anche la libertà di muoversi è diritto fondamentale, ma anche qui nessuno ha mai pensato di dichiarare la carrozza o il treno a vapore diritto fondamentale!

bob

10 commenti:

  1. ...seppure esistano ed esisteranno sempre strumenti i cui bersagli sono ben noti, ed altri invece i cui bersagli sono ignoti....sembra una differenza da poco, ma non lo è affatto.
    I Diritti di tutti costituiscono Legge, la Libertà di usufruirne purtroppo no.
    buona giornata

    RispondiElimina
  2. Si, un po' come quando volevano darle il nobel per la pace... senza parole.
    Ciao,
    Emanuele

    RispondiElimina
  3. Per me invece è giusto dichiarare internet come diritto di un cittadino, più che come diritto fondamentale dell'uomo. Se non sancisci per legge il diritto di tutti i cittadini ad avere una connessione ad internet, rischi di lasciare metà del paese indietro. Non puoi lasciare libertà alle telecom di seguire unicamente fini di lucro, si rischierebbe che migliaia di persone rimangano sfornite di connettività perchè coprirle sarebbe economicamente svantaggioso. Ciò si tradurrebbe anche in un'arretratezza dell'intero paese (basti pensare a tutta la burocrazia che si potrebbe evitare fornendo servizi via internet, solo che non lo si può fare per non tagliare fuori interi pezzi di popolazione). Internet come diritto lo vedo un po' come il diritto alle altre infrastrutture: il diritto ad un sistema di trasporti, il diritto all'acqua calda, il diritto all'elettricità.

    @Emanuele: per quanto riguarda il premio nobel concordo con te, ho scritto anche recentemente un post sul mio blog

    RispondiElimina
  4. No. Quando fanno delle leggi che ti disconnettono famiglie intere perché il ragazzino ha scaricato un MP3, è proprio il caso di dichiararlo un diritto fondamentale.

    RispondiElimina
  5. Con questo ragionamento non dovremmo sequestrare la macchina al ragazzino che guida ubriaco...

    Mah

    bob

    RispondiElimina
  6. Il telefono non sara' un diritto fondamentale, ma un servizio universale a cui tutti avevano diritto, lo e' stato, almeno fino a che e' esistito il monopolio dello Stato sul telefono. Con questo non voglio dire che lo Stato o chi per lui debba "regalare" l'accesso ad Internet a tutti, ma che debba essere garantito il libero accesso ad Internet o meglio ai suoi contenuti e servizi, si (quello che viene chiamata la net-neutrality).
    Giustamente si dice, "garantire alle persone il diritto di accedere alle informazioni, ...", ma se poi il primo Provider mi oscura le porte tcp di skype o mi oscura siti di informazione, o, per dire, anche solamente rallentasse il mio traffico da/verso certi siti ... ecco che il diritto sancito da tanta bella carta, mi verrebbe negato in modo elettronico e senza nemmeno sbandieralo tanto in giro ...

    RispondiElimina
  7. Se il cattivo uso di uno strumento lede un diritto va punito, ma la distinzione tra diritto e strumento resta!

    RispondiElimina
  8. Concordo in parte. I mezzi di comunicazione sono nati per abbreviare distanze. Ma sono andati in mano a società private che ne hanno ricavato business. Oggi io continuo a pagare il telefono e devo sottostare a provider che spesso sono poco "onesti". Anzi, adesso, si possono fare contratti gratuiti e pagare cifre abbastanza contenute. Da ragazzo (tanto tempo fa :-)) avere il telefono a casa era un lusso. E quando facevi una interurbana ti costava quanto oggi ti costa una internazionale.
    Internet è nato come rete militare, passata poi ad università e finalmente libera, indipendente e gratuita. La differenza con altri mezzi è che da a chiunque la possibilità di diventarne attore. Se voglio scrivere mi faccio un blog, partecipo a forum ecc. cosa che non mi è permesso da "persona comune" fare in tv, radio o quotidiani. Posso scrivere cazzate, vuol dire che non le leggerà nessuno. Ma almeno le posso pubblicare senza chiedere permessi od essere amico del direttore di un quotidiano che mi permette di farlo. Anche le reti sociali, come facebook, hanno permesso che tutti possano dire la loro. Sicuramente in bacheca il 90% di quello che si legge va messo in discarica ma qualcosa di buono passa. Ma tutti sono posti allo stesso piano. Se vogliono comunicare lo possono fare.
    In questo senso, internet nella sua gratuità e libertà di pensiero ed azione, si pone diverso dal telefono, dal treno ecc.
    E' corretto considerarlo un bene dell'umanità per sottolineare che è libero e tale deve restare. Nessuna società se ne deve comprare una parte o nessun monopolio deve esistere. Che poi ci sia chi vuole offrire servizi a pagamento, lo faccia pure. Ne ha facoltà. Ma la rete deve restare libera. Un omaggio ad internet è dovuto anche per contrastare paesi come la Cina dove si continua a censurare e filtrare le ricerche.
    Saluti
    Dany

    RispondiElimina
  9. Anonimo> No. Quando fanno delle leggi che ti disconnettono famiglie intere perché il ragazzino ha scaricato un MP3, è proprio il caso di dichiararlo un diritto fondamentale.

    Bob> Con questo ragionamento non dovremmo sequestrare la macchina al ragazzino che guida ubriaco...

    Non è sequestrare la macchina, è

    sequestrare la macchina DELL'INTERA FAMIGLIA,

    impedire di accerere al conto bancario online DELL'INTERA FAMIGLIA,

    impedire di usare strumenti finanziari fruibili solo online x L'INTERA FAMIGLIA

    non potere più lavorare via internet L'INTERA FAMIGLIA

    non potere comprare un'altra macchina = connessione internet (mica solo il ragazzino, L'INTERA FAMIGLIA),

    dovere continuare a pagare l'abbonamento fino alla fine del contratto senza poterne fare un altro con un altro operatore L'INTERA FAMIGLIA del ragazzino

    mettere il ragazzino E L'INTERA FAMIGLIA in condizioni da terzo mondo rispetto agli altri suoi coetanei / pari

    praticamente impedirgli di trovare lavoro lui, cambiare lavoro il padre, ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc

    ... e questo per garantire gli interessi di poche multinazionali delle CANZONETTE che hanno foraggiato il politico di turno per farsi fare la legge ad hoc

    mi paragoni l'accesso a Internet a una sporca macchina a petrolio????

    MAH LO DICO IO

    O DADDA !!!

    RispondiElimina
  10. Scusate ma si sta confondendo l'utilità del mezzo con la pseudo-pirateria.
    Il mezzo è utile al ragazzino ed all'intera famiglia. Ma le attuali leggi dicono che è illegale scaricare file coperti da diritti di proprietà.
    Che poi siano un furto pagare 4 canzonette 30 euro questo non autorizza a scaricarle gratis senza pagarle.
    Idem per libri, cinema ed altro.
    La democrazia vuole che, se una legge non la condividiamo, non significa che non la rispettiamo.
    Allora dobbiamo considerare corretto che qualche anno fa c'è chi, non ricordo se in svezia, fece un sito che glorificava la pedofilia considerandola diritto all'amore o alla sessualità.
    Dobbiamo lavorare per cambiare le leggi. Non per non rispettarle.
    La libertà è un diritto di tutti ma per poterla ottenere dobbiamo imparare a rispettare quella degli altri.
    Il ragazzino che scarica...ne sono responsabili i genitori. Oppure il ragazzino che prende l'auto del padre e mette sotto una persona, nessuno paga?
    Possiamo contestare che non si deve staccare l'internet ed usare altri metodi per combattere la pirateria. E, in maniera civile, contestare chi vende a caro prezzo.
    Semplice esempio. Sono troppi 20 euro per un cd? Ma qualcosa deve andare a chi ha scritto le canzoni, a chi canta, le spese ecc.
    Ma perchè non si contesta il diritto d'autore che dura 50 anni e fa si che gli eredi guadagnano palate di miliardi da cantanti ormai scomparsi?
    Almeno il cantante lavora...produce..inventa...ma il nipotino si limita a sperperare i soldi divertendosi.
    Queste sono le cose che vanno riviste e corrette.
    Buona giornata
    Dany

    RispondiElimina

Qualche esperimento...