domenica, febbraio 25, 2007

Hai serva "italia.it" di dolore ostello...


Era l'agosto dell'anno passato, Stanca aveva presentata l'iniziativa www.italia.it che era già in grande ritardo scusando il ritardo con la affermazione che si stava realizzando qualche cosa di totalmente nuovo, in 8 lingue dove i turisti avrebbero potuto trovare tutto quello che serviva loro per organizzare un viaggio nel nostro paese.

Già allora questa visone assiro babilonese del sito mi aveva lasciato un po' stranito ed avevo richiamato l'invettiva del sesto canto del Purgatorio di Dante.

Chissà se Dante scrivesse adesso la sua commedia dove metterebbe i disegnatori di siti, non credo saperlo ci piacerebbe...

L'inizio della avventura risale al 16 marzo del 2004, andiamo per i tre anni, e l'investimento più accreditato è di 45 milioni di euro, ma sembra possa essere superiore.

In questi anni tutte le volte che pensavo a quella gente seduta su una montagna di soldi intenta a fare un sito un pochino li invidiavo.

Era certamente l'occasione per fare qualche cosa di nuovo. Immaginavo un sito innovativo, dove usabilità e accessibilità fossero spinte alle estreme conseguenze, pensavo a sistemi per organizzare ed ottimizzare un intero viaggio e per modificarlo al momento del bisogno magari direttamente da un telefono cellulare.

Sarebbe stato bello pensare alla generazione automatica di file da mettere nel mio TomTom per avere tutti i riferimenti senza doverli impostare.

Che bello sarebbe stato offrire ai turisti che avessero organizzato il loro viaggio sul nuovo innovativo sito italiano la possibilità di scaricare ogni giorno sul loro palmare un e-book con la descrizione e la storia di tutte le cose che sarebbero andati a vedere. Certo prenotare automaticamente i musei scelti sull'itinerario sarebbe stata una delle funzioni più semplici da implementare.

Pensavo che qualcuno stesse facendo il giro del mondo per vedere iniziative analoghe di altri paesi e prendere da ognuna il meglio.

Poi ho visto il sito...

Il coro di chi lo sta facendo a fette sia dal punto di vista tecnologico che da quello dei contenuti è oramai unanime: credo che una visita a ti.ailati.www sia molto interessante.

La cosa che lascia un poco straniti è che non solo sia stato realizzato un sito assolutamente usuale e disarmante nel suo essere elementare, ma che non sono state rispettate regole basilari che uno studente al secondo anno di disegno industriale conosce oramai benissimo.

Lo splash iniziale in flash è stato tolto, per fortuna, ma ci si chiede come sia stato possibile pensare di mettercelo, se andate sul mio sito nelle slide delle mie lezioni le considerazioni un merito solo almeno di sei anni fa.

Quanto sarà costato al giorno quel flash con tanto di brano lirico ad hoc?

La pagina di apertura è disarmante. Una banale visita dei primissimi link rivela una confusione linguistica al limite del comico: uno spagnolo deve capire da un messaggio in inglese che per iscriversi alla newsletter deve premere un link in spagnolo che porta a una pagina in inglese!

Non meglio va a un cinese (credo) che entra nella sua pagina e trova news, label delle previsioni atmosferiche e titoli dell'area multimedia in italiano!

Il menù in alto a destra è interpretato da chiunque come la palette del sito, ma serve invece per cambiare la lingua delle finestre che descrivono sulla cartina gli eventi. Fatta questa scoperta il nostro amico cinese preme su un misterioso "chi" ed ottiene finalmente i messaggi... in inglese!

Per quanto riguarda la usabilità sembra proprio che i progettisti abbiamo speso più tempo a parlarne sul sito che a realizzarla: sapete che di tutte le scritte del sito solo UNA, probabilmente per caso, rispetta il contrasto di colore imposto dalla legge Stanca? Realizzare tutto il sito accessibile è certamente una cosa non facilissima (anche se in tre anni e con tutti quei soldi forse si poteva fare!), ma scegliere almeno i colori adatti avrebbe richiesto un lavoro di 10 minuti con un tool gratuito!

Dopo avere fatto un rapido giro mi sono imposto di dimenticare per un attimo la usabilità, la accessibilità, il costo stratosferico e i tre incredibili anni di gestazione ed ho provato banalmente ad usare il sito: devo andare a Gorizia ed ho provato a cercare un albergo.

Qui la delusione è stata anche più cocente...

A cosa mi serve un sito che mi fornisce un elenco di alberghi che non posso mettere in ordine di prezzo, che nulla mi dice sulla disponibilità di camere e sui periodi di apertura e che non mi da informazioni sulla localizzazione che vadano oltre l'indirizzo? A quel punto ho puntato il browser su Expedia come probabilmente farà la stragrande maggioranza degli utenti target...

Devo dire che è stupendamente surreale il comunicato stampa che è stato rilasciato in occasione della presentazione del sito:

Il vice Presidente del Consiglio Francesco Rutelli ha presentato ufficialmente alla BIT il nuovo portale del turismo italiano www.italia.it Alla presenza del Ministro dell'Innovazione Tecnologica, Luigi Nicolais, Francesco Rutelli ha illustrato l'innovativo portale italiano che è navigabile in quattro lingue e che ha riscosso un immediato successo di critica e di pubblico.
Attenti amici perché il sommo poeta non ha deciso dove mettere gli web designer, ma per “falsari di parole e bugiardi” c'è un bel posticino nella decima boglia.

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