Il mio primo calcolatore...
Alberto ci racconta in un gradevole post del suo primo calcolatore, a me il termine "computer" francamente non piace, ed allora mi è venuta voglia di condividere anch'io il ricordo delle prime macchine che ho avuto l'occasione di usare.
Il primo oggetto che ho mai programmato era il Programma 101 Olivetti, un vero PC realizzato anni ed anni prima che l'idea del PC fosse consolidata, ebbe una certa fortuna iniziale, ma poi scomparve un poco perché era troppo presto, un poco per una serie di errori di Olivetti i cui vertici erano ancora legati alle calcolatrici meccaniche e non consideravano l'elettronica con sufficiente attenzione.
Perotto, padre della macchina, fu un caro amico in anni successivi fino alla sua prematura scomparsa. La macchina aveva pochi registri di memoria, una scheda magnetica, una tastiera semplicissima e una stampante eppure ci risolvevo le equazioni differenziali. Ricordo un algoritmo di ottimizzazione che girava per tre giorni...
Ero studente, la macchina era stata regalata al Politecnico, ma era un poco snobbata, ed allora andavo ad usarla nelle ore libere, spesso di notte. Fu la mia iniziazione alla programmazione, ovviamente assembler, ma chi mi conosce sa che io da sempre affermo che chi non ha mai programmato in assembler non sarà mai un vero programmatore.
Arrivato al Politecnico passai all'IBM 7040, versione a transistori del 704 a valvole e incontrai il mio primo compilatore Fortran.
La prima macchina che usai da casa fu un Apple 1 prestatomi da un amico e collegato ad un vecchio televisore con un modulatore autocostruito.
L'assembler del Programma 101 con le incredibili acrobazie che si facevano per salvare i dati intermedi nelle schede formato lenzuolo sono le avventure di programmazione che ancora oggi rimpiango.
Era la seconda metà degli anni sessanta.
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