venerdì, novembre 28, 2008

Un altro consiglio per Trenitalia...

Qualche giorno fa in un post davo alle ferrovie italiane un consiglio per migliorare la usabilità del loro sito, oggi me ne è venuto in mente un altro.
Ho comperato un biglietto ed ho scelto la opzione "ticketless" che permette di stamparsi a casa il biglietto senza dovere fare nulla prima di salire in treno, procedura molto comoda non capisco bene perché non ancora disponibile su molti treni.
Il biglietto lo stampo io ed è questo:
Una persona normale e ingenua come me pensa che tutto questo sia quello che serve per viaggiare.
Sbagliato!
Una piccola scritta in fondo alla pagina ci informa che per viaggiare dobbiamo anche essere in possesso del codice riportato nella email che arriva con questo allegato.
Domanda: non sarebbe più logico mettere anche quel codice in questo biglietto?
Un'altra piccola cosa: la mail risulta arrivare da "webmaster" , non sarebbe più bello fosse mandata da che so "biglietteria"?

AGGIUNTA: Adriano mi fa notare in un commento che il codice è riportato nel biglietto che ho stampato. A guardare bene c'è scritta due volte: una volta come "codice biglietto" un'altra volta nel codice a barre!

Peggio mi sento!

Prima di tutto mi chiedo come sia possibile che la stessa cosa in una mail e nel relativo allegato sia chiamata in modo diverso: "codice prenotazione" da una parte e "codice biglietto" dall'altra, due nomi tra l'altro che evocano concetti diversi. Il fatto di chiamare le cose sempre con lo stesso nome è nel primo capitolo di ogni libro che tratti di usabilità.

A questo punto però faccio molta fatica a capire la scritta riportata in fondo al biglietto:

Cosa vuole dire? Il biglietto non è valido come "titolo di viaggio" se non comunico al momento del controllo un numero che è scritto sul biglietto stesso?

Se metto in mano al controllore un biglietto che riporta il numero perché mai lo dovrei comunicare ancora?

Perché mai infine non si usano i termini cui tutti siamo abituati? L'autore del messaggio quando va a casa dice al figlio "Guarda Giovanni che ti ho fatto il titolo di viaggio per andare a trovare la nonna a Ladispoli domani" o forse dice "Guarda Giovanni che ti ho fatto il biglietto per andare a trovare la nonna a Ladispoli domani".

La stessa cosa mi viene un mente quando all'aeroporto sento parlate non di voli o di aerei, ma di "aeromobili". Ce lo vedete qualcuno che dice alla moglie in viaggio "Maria certo che questo aeromobile è proprio scomodo!"?

bob

PS Ve li ricordate i biglietti di cartone spesso e rigido che c'erano una volta? Erano belli ed erano ottimi segnalibro!
Si chiamavano Edmonson e se vi interessa ne parla questo bel sito dal quale ho preso l'immagine.

4 commenti:

  1. Roberto, il codice c'è. E' quello riportato in basso, nell'ultima riga, come "codice biglietto".

    Solo che la dicitura "codice biglietto" non è la stessa riportata nella email.

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  2. Buon viaggio professore, in quanti saremo domattina a salutarla alla Stazione Centrale?
    Pierrot

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  3. Io ho solamente notato che di quel "foglio" esistono innumerevoli versioni, pur essendo di fatto la *stessa* cosa. La variazione l'hai in rapporto a dove acquisti, come e chi te lo fa. Io ho visto almeno 3 version differenti.

    Mi viene da pensare quindi che dietro ci sia una bolgia di sistemi replicati che fanno, di fatto, la stessa identica cosa con dei template differenti - non aggiornati - e quindi che quella dicitura a fondo pagina sia un refuso.

    Peraltro, mi risulta anche che a Trenitalia sia stata già stata fatta una proposta di rifacimento grafico e di layout dei biglietti, al momento mai andato in essere. Questa però è solamente una voce di corridoio, alla quale mi viene però facile credere.

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  4. quoto il Folletto.
    quanto a quei biglietti, ne ignoravo il nome preciso ma proprio qualche giorno fa me ne sono capitati un paio per le mani e facevo le tue medesime osservazioni, unite a un po' di sana nostalgia. Ciao

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Qualche esperimento...