sabato, dicembre 06, 2008

Farmaci e usabilità.


Da qualche tempo, per un piccolo problema di salute (la pressione alta credo che dopo una certa età sia quasi la norma) sono costretto a prendere tutti i giorni un certo numero di farmaci ed ho osservato un paio di problemi di usabilità.

Credo tutti sappiano che da qualche tempo esistono in comemrcio i farmaci generici: si tratta di farmaci equivalenti (anche se non identici perché gli eccipienti sono diversi) a quelli che fino ad oggi abbiamo chiamato con un nome di fantasia. I generici vengono identificati con il nome del principio attivo. Costano meno perché si tratta di prodotti per i quali è scaduto il brevetto e ogni officina farmaceutica li può produrre.

Chi prende costantemete un farmaco si trova a questo punto ad avere a che fare con diverse confezioni perché lo stesso generico è prodotto da molti, con diversi nomi (non sempre il generico è disponibile) e con pillole e compresse di foggia totalmente diversa.

Per esempio quella rappresntata qui sotto (sono immagini prese dalla rete di prodotti stranieri, ma in Italia il problema è identico) è una confezione di Norvasc, un farmaco per il controllo della pressione, prodotto da Pfizer detentrice del brevetto e che usa un nome di fantasia.

Come si vede il mome e il dosaggio sono dati in grande risalto mentre il nome del principio attivo (amlodipina) è scritto in piccolo.


Qui sotto lo stesso farmaco in versione "generico":


Come vedete il nome di fantasia è giustamente sparito ed il nome del principio attivo è in grande evidenza.

All'interno i blister sono diversi e, cosa a mio modo di vedere più grave, le compresse sono totalmente diverse nella forma e nelle dimensioni.

Tra l'altro l'uso apparentemente casuale della forma delle compresse provoca un altro problema: compresse di prodotti molti diversi sono spesso identiche. Un compressa di amlodipina è riconoscibile da una complessa di cumadina (un anicoagulante) solo per una invisibile stampigliatura. Si tratta di farmaci spesso assunti dallo stesso paziente che per la loro natura rendono un eventuale scambio molto pericoloso, non sarebbe mglio differenziare un poco di più per esempio con il colore?

Proposte.

1) identifichiamo meglio il principio attivo

Sulle scatole delle specialità dei farmaci per i quali esistono anche generici il nome del principio attivo dovrebbe essetre scritto sempre nella stessa posizione e con la stessa enfasi in modo che anche comperando diverse versioni dello stesso prodotto non sia possibile fare confusione.

2) usiamo meglio la forma e il colore delle compresse e delle pillole

Dovrebbe essere decisa per ogni prodotto una foggia, un colore e una stampigliatura per pillole e compresse che dovrebbe essere mantenuta in tutte le versioni. Bisognerebbe anche differenziare tra di loro i vari prodotti in modo che non siano confondibili avendo cura di porre la maggiore differenza nei farmaci che hanno più probabilità di essere assunti contemporaneamente dallo stesso paziente.

Certo si potrebbe dire che basta un minimo di attenzione, ma dobbiamo tenere conto che i più grandi consumatori di farmaci sono persone anziane e che quando una cosa la fgai per anni ogni giorno l'attenzione inevitabilmente cala.

bob

4 commenti:

  1. intanto posta un commento non è italiano ma un terribile storpiato inglesismo !!!
    per aggiungere ulteriori notizie sui generici segnalo che nelle lettere di dimissione dagli ospedali è obbligatorio la prescrizione dei farmaci con il nome generico e non con il prodotto commerciale questo permetterà sempre più di usare il termine del generico

    pat

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  2. @pat Quello che tu ci racconti avvalora la mia tesi: il paziente dovrebbe trovare sulla scatola una ben chiara indicazione del principio attivo (quello che scrive l'ospedale) e non un nome di fantasia con il principio attivo scritto piccino piccino.

    bob

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  3. Hai inghiottito una supposta?

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  4. Alle ore 9.00 del 18 Dicembre 2008, sono stati avvistati i monatti crossmediali da Elisabetta,
    "Sistema Italia",
    Cip e Ciop:)

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