mercoledì, dicembre 03, 2008

Il degrado del costume in rete...


Frequentando la rete da quasi quarant'anni devo dire che atteggiamenti come quelli che si vedono oggi non ne conoscevo, la sensazione è che il costume si stia rapidamente degradando.

Chissà forse non è tanto degrado del costume, ma è il fatto che la rete "social" per sua natura ti mette in contatto con persone che non consoci e che probabilmente non avresti mai amato conoscere.

Un esempio.

Qualche giorno fa in una discussione sul "nanosocial" si è affacciato tale Elena che ha scritto tra l'altro:
Boh, io mi sto divertendo e sto imparando. Il resto conta qualcosa? Non credo.
L'unica cosa.. di sabato e domenica, certo sennò quando? solo quando possono quelli che lo fanno per lavoro? naaaa.
Dopo qualche giorno per caso trovo questo scritto di Elena sul suo FriendFeed:
altrochè ban, scopro oggi che c'è un astio terrificante in giro: ho fatto due commenti da dadda per spiegare che il nanosocial è solo un piacevole incontro.. e dopo un'ora già avevo i maroni (che non ho) per terra. mi chiedo se la gente si lava la faccia col limone, la mattina. :)”
Dunque Elena prima di tutto se sei in rete da più di due giorni dovresti sapere che citare qualcuno senza mettere un link in modo che tu possa sapere che cosa dicono di te è SCORRETTO.

Mi sono riletto tutti i commenti e l'unica frase rivolta a te è questa di frap1964:
Poi elena, se ci volessi anche spiegare nel dettaglio cosa staresti imparando, penso che qui più d'uno te ne sarebbe veramente grato (non solo io).
Mi è sfuggito qualche cosa? Se no ci spieghi per favore come sia possibile da leggere in questa frase un "astio terrificante". Non mettere i link e raccontare favolette non ti sembra un atteggiamento un poco cialtronesco?

Nel tuo FriendFeed dici anche se sei entrata solo per dire che ti divertivi, in realtà io ti ho risposto non su quello (se ti diverti sono solo affari tuoi), ma sull'altra parte della tua frase che recita "Il resto cosa conta". Anche qui se non metti il link nessuno capisce nulla e porti il discorso dove vuoi tu, ma ti pare serio?

Un tuo commento è incredibile:

ma la cosa che non mi spiego è SE NON CI VOLEVANO ESSERE, perchè tanto interesse??

Secondo te l'interesse per esempio sulla guerra del golfo o sul terremoto di Kobe viene tutto fa gente che "ci voleva essere". Dai sii seria...

Interessanti anche i commenti, ma sul fenomeno del branco nella società e di conseguenza nella rete si è scritto moltissimo e non mi dilungo.

Un commento tra gli atri mi è colpito ed è quello di tale Maxime che scrive:
ah, ma è ancora vivo Roberto Dadda
Sono ancora abbastanza vivo per osservare che si tratta di un commento squallido del quale maxime non può che vergognarsi peggio di un ladro!

Tranquillizzo gli amici, sto benissimo e vivo i 58 anni appena compiuti con gioia perché seguo la filosofia di un mio amico geriatra che dice sempre "attenzione a disprezzare l'invecchiare perché l'unica alternativa è crepare prima!".

Ciò precisato aggiungo: che squallida cosa è attaccare una persona sulla sua età andando persino a insinuare che si potesse pensare che fosse già morta! Se io fossi malato o se, come molti, vivessi male il progradire dell'età attaccarami su quella e non sul contenuto dei discorsi che faccio potrebbe essere psicologicamente molto pesante.

Lo ripeto a chiare lettere: è un atteggiamento vergognose e squallido che altro non fa che squalifucare l'autore del commento.

bob

41 commenti:

  1. ma smetterla di fare post sul nanosocial no?
    smettere di riportare tutto quello che la gente dice di te no?
    che poi friend feed serve per parlare con i propri amici, tu che vuoi?
    trovare qualcos'altro su cui scrivere si fa troppa fatica?
    che palle.

    Paola

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  2. Vivo era inteso del punto di vista del blog, nel senso che non ti sentivo più nominare da un po'. Come sempre lucidissimo, ciao.

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  3. @Paola
    Ma il dottore ti ha ordinato di leggere quello che scrive Roberto? Se non ti vanno bene i suoi argomenti continua a scambiare messaggini su FF con i tuoi amici no?

    Per il resto, caro Roberto, il web è anche questo e quindi bisogna farci l'abitudine

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  4. Personalmente devo dire che ho trovato semplicemente meravigliosa la definizione di "un gatto attaccato alle palle"; ma anche l'uscita "in ogni caso adesso non c'è qualcosa che si possa chiamare discussione.. io ho abbandonato il dibattito ieri sera" ha invero un suo perchè.
    Che effettivamente se l'Elena non c'è il dibattito subito s'ammoscia: speriamo che ritorni presto, che qui siam senza parole, anzi oserei dire senza aggettivi.
    Ma anche l'acume di chi, trovandoti in un commento altrove, conclude perentoria sulla tua smania di visibilità, merita senz'altro una breve citazione.
    Che il confronto con l'intelligenza altrui è sempre motivo di piacevole sorpresa oppure, talvolta, di ilare conforto.

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  5. Vivo e in ottima salute!

    Solidarietà.

    MT

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  6. C'è un altro interessante aspetto, Roberto, di questa rete nano-social-web2.0 e/o di certi suoi "protagonisti". Che parlano tra loro e si sostengono a vicenda, tutte le ore del giorno e della notte, su twitter, friendfeed o chessoio.
    La facile illusione di poter dire impunemente tutto e il contrario di tutto di chiunque, senza alcun filtro e/o senza che poi qualcuno gliene possa/voglia chieder conto.
    Pochi minuti e li profili uno per uno.
    E quando entri in queste stanze pubbliche, con poca sorpresa, li scopri arrabbiati o timorosi, felici o incazzati, dubbiosi e quasi mai risoluti, mentre ti insultano in tutta libertà.
    Terribilmente incapaci di sostenere il dissenso da un punto di vista solamente dialettico.
    Nanosociali insomma.

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  7. guarda che fa la gelosia. bob guarda che se ti impegni un giro di amichetti te lo puoi fare anche tu su FriendFeed, non disperare.

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  8. Non so bene come sono finito qui, ma:
    "Frequentando la rete da quasi quarant'anni.."

    eh??

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  9. Non ho parole, se i giovani sono questi il paese è davvero senza speranza.

    Spero solo che non sia papà a pagargli l'ADSL per blaterare tutto il giorno in rete.

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  10. No, tranquillo, anonimo: "il degrado del costume in rete" lo diffondo a spese mie. :)

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  11. @Maxime Con le arrampicate sui vetri insaponati non convinci proprio nessuno!
    Sfido chiunque a dare una logica interpretazione della tua frase che possa fare capire che tu ti riferissi al mio Blog.
    Te lo ripeto: attaccare qualcuno sull'età è squallido e te ne dovresti vergognare.
    Oggi Wolly, nostro comune amico, mi ha telefonato per dirmi che sei una persona corretta e mi aveva quasi convinto.
    Sbagliava!

    bob

    PS Caro Maxime vedo che trovi sgrammaticato il mio scrivere: sai cosa ti dico? Fino a quando ci sarà qualcuno che mi apprezza quello che scrivo e che mi paga ahimè oramai da decenni per farlo il fatto che tu lo trovi sgrammaticato non mi importa per nulla. Se non ti piace hai una soluzione facile facile: non leggere.

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  12. @labourno Non capisco cosa tu ci trovi di strano, la rete è nata nel 1969 e negli anni settanta in università era molto usata.

    O non ho capito il tuo commento?

    bob

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  13. Assessore !!
    E' un vero piacere riaverLa tra noi, come "blogger stimata e instancabile organizzatrice di eventi."
    E impegnata nel nano-sociale.
    Facciamo un ultimo giro di tango?
    Ciao.
    Anzi, miao. :-)

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  14. Scusa Roberto potresti specificare il molto usata? perché io nel 1997 per accedere ad un terminale (schermo bianco e nero) al politecnico di Napoli non dovevo aspettare poi molto, per usare il web invece dovevo andare ad un laboratorio, di fisica se non ricordo male, dove c'erano dei pc veri e propri, ma anche lì su 6/8 postazioni (non ricordo perfettamente) posto libero c'era quasi sempre.

    Dico questo guardando un po' alla situazione italiana di oggi, allo scoraggiante analfabetismo informatico che ci circonda da ogni parte, malgrado ciò se potevo usare un browser web a Napoli o navigare con il mio 56kb da casa lo devo anche a te che poco più che ventenne (quasi quarant'anni fa) avevi accesso ad ARPANET, magari proprio ad uno dei 23 computer che nel 1971 la formavano (http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Internet#Date_principali_della_storia_di_Internet).

    Inoltre scusami ma "si è affacciato tale Elena" suona proprio brutto in italiano a meno che tu non voglia dire che Elena è un nickname, ma visto che ti sei preso la briga di riportare il suo blog potevi anche darci un'occhiata, io un po' incuriosito l'ho fatto, e leggere che Elena è, e io un po' lo sospettavo, è una donna e si chiama proprio Elena.

    Infine ti volevo segnalare una piccola curiosità, non so se tu sei un lettore di fumetti, ma di certo conoscerai Zio Paperone, il vecchio taccagno creato da Carl Barks, un discepolo di questo maestro del fumetto è Don Rosa, anche lui un fumettista e anche lui autore di alcune bellissime storie che hanno come protagonista Zio Paperone e gli altri abitanti di Paperopoli.

    Cosa c'entra? arrivo al dunque. Non appena qualcuno nomina Don Rosa su qualche newsgroup di fumetti, o magari è una speciale attenzione che riserva per it.arti.fumetti, Don Rosa legge la discussione e interviene cercando di farsi spiegare un po' di cosa si parla, visto che lui, americano, di italiano sa poco e niente, e poi risponde in maniera molto gentile. Sai qual'è la cosa più bella? è che nessuno glielo va a dire, nessuno crea un link o qualcosa del genere, non so come faccia, ma è in gamba.

    P.s. la scorrettezza della mancanza del link è figlia della smania da classifica di qualche tempo fa, se parli di me devi mettere un link altrimenti sei un bastardo, sinceramente l'ho sempre trovata una cosa puerile, alla fin fine google è sempre lì per dare una mano se qualcuno deve rintracciarmi dopo aver letto di me, cosa assai difficile

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  15. @Maxime Scusa nella bolgia dei link e di quelli omessi non mi ero accorto che è Elena che trova i miei post inutili e sgrammaticati, scusami.

    @Elena Amica mia se non hai ancora capito che mettendo qualche cosa in una pagina in rete la rendi pubblica anche se è quella dei tuoi amici forse è giunto il momento che tu capisca cosa è la rete.
    Trovi gli argomenti che scrivo inutili, trovi il testo sgrammaticato, ma continui a leggere e a commentare con la tua innata classe.
    Ma perché mai li leggi? Capisco parlassero di te, ma io non so nemmeno tu chi sia. Cosa è masochismo? Vuoi soffrire, vuoi farti del male?

    bob

    PS Certo che una che fa commenti e post come i tuoi e poi trova che gli altri sono acidi è meglio di Totò!

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  16. Non mi arrampico sugli specchi: avrei potuto tranquillamente ignorarti. Né scherzavo sull'età, bensì sul fatto che non ti avevo più sentito nominare (ed in passato eri spesso nominato, visto che scatenavi un flame al giorno, non si sa poi perché). Ora hai ripreso il vecchio ritmo, e sono felice per te. Tutto il resto è fuffa.

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  17. bob, io sono d'accordo con te quando dici che non bisogna aver vissuto un evento per poterne parlare con cognizione di causa. tuttavia il ragionamento non è completo; questo è possibile quando l'evento è storicizzato, se non lo è resta un evento di cronaca, un fatto contingente, per cui le opinioni - che per carità si possono esprimere - o sono frutto dell'osservazione diretta o della propria immaginazione (mondo delle idee).
    Entrambe hanno valenza, ma è diverso raccontare la guerra dalla strada intervistando le persone che la vivono o farlo dal divano di casa a NY.
    La tua opinione sul nanosocial ha una valenza del tutto diversa rispetto a quella di Gaspar, per dire.

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  18. Roberto guarda mi spiace, ma qui tocca dar ragione al giovane svizzero (io ti capisco).
    E' un vero peccato che Gaspar questa settimana sia via, che toccherà attender la prossima per aver finalmente un'opinione di una certa valenza.
    Per ingannare piacevolmente l'attesa ti suggerisco di "vivere" in streaming, se già non l'hai fatto, l'evento più cool della capitale:
    http://romecamp.ilcannocchiale.tv/
    (Aula 1 - Porno 2.0)
    Dovresti poter riconoscere svariati nano-entusiasti e farti un'opinione (di limitata valenza, sia chiaro) del loro livello di cialtroneria.
    Per cui al nano-social/03 vedi di esserci, in modo da poterli conoscere "in maniera profonda". :-D

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  19. oh certo che un pò pignolo lo sei...e che cazzo viviamocela un pò più rilassati dai!

    In tutta questa discussione un piccolo risultato positivo (e personale) l'ho raggiunto: ho cominciato a rileggere il tuo blog, era uscito dal mio "radar" da qualche tempo senza che me ne accorgessi...

    ...è un piacere leggere cose belle e brutte ;) scritte da chi di esperienza ne ha da vendere!

    A presto

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  20. Non conosco né lei né le persone chiamate in causa ma le confesso però che la frase - Poi elena, se ci volessi anche spiegare nel dettaglio cosa staresti imparando, penso che qui più d'uno te ne sarebbe veramente grato (non solo io).- l'avrei letta anche io come una provocazione e mi avrebbe portato a ribattere in maniera aggressiva, come ha fatto lei in questo post con gli altri.

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  21. frap da uno come te mi aspetterei altro, ma come non ti sei accorto che dopo il romecamp tutti i paradigmi della rete son cambiati in un botto solo, eh? Son cose che succedono ad ogni barcamp, dovresti saperlo.
    La vanga cambia le cose (spesso in meglio), dovresti provare.

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  22. @bloggo
    Ma difatti guarda: secondo me con il RomeCamp ormai si è definitivamente chiuso un ciclo.
    E non a caso il blogger-vate lo anticipava il giorno prima su Nova24 con il suo illuminante intervento di frontiera sulla nuova tendenza.

    "La magia dei barcamp, paragonati alle conferenze convenzionali, è quella di osservare i topic e gli spunti sorgere dal nulla in forma di post-it appesi ad una lavagna ed è anche quella di trovare idee nuove e interessanti quando meno ci se lo aspetta. A un camp insomma ci vuole curiosità e fortuna. Di contro il rischio è quello di pagare in termini di contenuti ciò che si guadagna in termini di partecipazione.
    ...
    Dopo i barcamp i Nanosocial potrebbero essere un passo ulteriore nella direzione della distribuzione delle conoscenze. "

    Ed io concordo in pieno: che c'è un disperato bisogno di tornare alla qualità dei contenuti.
    Competenza essenziale, tempi ridotti, piccoli gruppi e conoscenza profonda.
    Ma a tutto camp-o.
    Con approccio aperto e senza preconcetti retro cul-
    turali.
    Conoscenza sia laica che biblica, insomma.
    Di qui l'orgia finale (Porno 3.0 -> partecipazione attiva).
    E' per questo che attendo con ansia il contributo del "mago dei nodi", che nella vita c'è sempre qualcosa da imparare.
    Hai visto mai.

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  23. Sarebbe bello ora che la conversazione possa assumere toni positivi. Se posso rilancio con una domanda.

    Sappiamo che i BarCamp sono straordinari strumenti di partecipazione, ma possono avere dei limiti sui contenuti. Quali possono essere gli elementi per format innovativi di prossima generazione?

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  24. @Goetz
    Tenderei a rimuovere l'orgia finale e non per moralismo: son riti che risalgono all'antica Roma e si ritrovano pure nel buddismo tantrico.
    La spinta... deve essere davvero innovativa.
    Conserverei il numero ridotto di partecipanti.
    Punterei su una rete di reali competenze e naturalmente su un brand semplice, ma che dia giusta valorizzazione al mondo della rete (il marketing... sic!).
    Che ne so... net gang.

    Gang bang è esclusa, eh !? :-)

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  25. Allora sarebbe importante differenziare i format per gli obiettivi di organizzatori/partecipanti

    Obiettivi di conoscenza, obiettivi di relazione
    obiettivi di socializzazione, perché i presupposti sono diversi e sarebbe molto ingiusto giudicare un evento/format quando i presupposti di chi vi partecipa sono così differenti.

    RispondiElimina
  26. Prima di intervenire nel merito (format nuovi), Maurizio, desidererei sapere se questo è un blog maschilista che ce l'ha con le segretarie, perchè ho appena aderito con alcune amiche e amici a "Il cappellino blu-Milos Forman's fans club" sul "Luca De Biase's blog",
    Elisabetta, anonima bresciana vs The Golden Age:)

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  27. @Goetz
    E' qui mi pare che tu abbia colto nel segno.
    Ma questo non fa che riproporre una domanda già fatta due-tre post, la cui risposta è rimasta al momento inevasa.
    Che poi è l'origine prima di tutta la discussione.

    Dal quel che si è capito sin qui parrebbe che il Nanosocial punti a perseguire un "giusto mix" di tutti e tre gli obiettivi che tu hai citato.
    Ma con maggiore peso sull'aspetto della socializzazione, almeno secondo quanto vanno scrivendo il blogger-vate (Mantellini), che ri-cito dal memorabile articolo Nova24:

    "Dentro questo schema l’argomento di discussione non è più così importante: lo sono maggiormente il desiderio di scoprire la freschezza e la novità di diversi punti di vista in un approccio realmente aperto nei confronti della cultura altrui."

    il nanosocial-vate (Brunozzi) sul suo blog

    "Il motivo per cui ho deciso, insieme ad altri, di creare il NanoSocial, è semplice: trovare una formula (ovviamente, ispirata da altre formule esistenti, barcamp in primis) che permetta ad un numero ristretto di persone di riuscire a conoscersi in maniera profonda, anche dopo soli due giorni di “convivenza”. La presentazione, in fondo, è una scusa..." ecc. ecc.

    nonchè il nano-comprimario della versione/02 (Sartoni)

    "io faccio il nanosocial per stare bene con i miei amici"

    In parole povere diciamo che si teorizza il semplice desiderio individuale di "aprirsi e stare con gli altri" come il quid per la buona riuscita dell'evento. Se parteciperai con la profonda convinzione di incontrare persone "interessanti", stai sicuro che alla fine dei due giorni, grazie al clima piacevole che si sarà instaurato, le troverai interessanti.

    Geniale no?

    Ora io non ripeto con chiarezza cosa penso veramente di questa cosa qui, perchè sono un signore e poi la conversazione altrimenti non avrebbe più i "toni positivi" desiderati.

    E però ripropongo l'illuminante sintesi di Dr.Pruno come elemento di riflessione:

    i blogger, mediamente, stanno male

    (mediamente nelle varie declinazioni)

    P.S. Elisabetta, chi ti capisce è bravo.

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  28. Elisabetta scusami tanto, ma anche io non ti ho capito, forse ci sono dei pezzi che mi mancano.

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  29. Riflessioni sul Nanosocial(/01): quando un'immagine rende inutili tante parole.

    http://ubuntista.wordpress.com/2008/09/29/riflessioni-sul-nanosocial/

    ;-)

    RispondiElimina
  30. Maurizio ho posto una domanda ieri al proprietario di questo blog e non ho ancora ricevuto risposta: questo è un blog maschilista o maschile?

    Chioso Frappinho così.
    Lezione di Action Painting ieri dalle 3 p.m. alle 5 p.m., a Brescia, il Professore chiede:"C'è qualcuno che sa spiegare che virus invernale c'è nell'aria?".
    Alzo la mano:"Virus Circolo Pickwick, esploso alla Triennale di Milano in data 3 dicembre 2008, genere bottom up, ma anche botton down e british in vernice luccicante nera, minaccioso perchè si manifesta con espressioni del tipo "è una presuntuosa...è lei(in quel caso porgere il profilo migliore, generalmente quello dx.)...noi siamo tutti con te... giocava a scacchi e il giochino è riuscito". Bastano poche spremute di arance siciliane quando si manifesta, ma le arance devono essere esclusivamente siciliane".

    Per me Frappinho se vuoi continuare a ripeterti il tuo mantra "è proprio nano", davanti allo specchio del bagno, tutte le mattine, non ci sono problemi, ma forse qualcuno farebbe meglio a dirtelo che non è così.

    Buona fiera degli "O bei, o bei" a tutti,
    letture consigliate: Lilli Gruber "Streghe"
    musica consigliata: Tiromancino "La Terra vista dalla Luna"
    piatto tipico consigliato: spiedo,

    Elisabetta, anonima bresciana vs The Golden Age

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  31. @Elisabetta
    Premesso che il mio specchio in bagno ha una dimensione e posizione assolutamente inadeguata alla quotidiana verifica per riflesso cui fai riferimento, ti posso assicurare di non avere alcun complesso e/o problema in questo senso, essendo l'oggetto in discussione di dimensioni del tutto normali e nella media delle persone di sesso maschile.
    Naturalmente non ti invito a verificare di persona perchè sarebbe del tutto inelegante da parte mia.
    Tanto più in un commento ad un post dal titolo "Il degrado del costume in rete...". ;-)

    La stessa cosa non posso certamente sostenere e con certezza per qualche nanosocial-protagonista della blogosfera di stampo (pseudo)erotico; questo ancorchè abbia all'attivo un - poco da me - ambito (pseudo)blog-premio.
    Ma ognuno si diverte come meglio crede e sa e può fare.

    C'è chi lo fa con l'arma del sarcasmo e chi con quella dell'insulto, chi con quella del dileggio e chi con quella dell'incomprensibilità.

    Ma se qualcuno entra a casa tua con l'eleganza dell'elefante in cristalleria oppure compare all'improvviso per dare del troll a questo e quello, per poi eclissarsi (ma dicendosi disponibile ad una discussione pacata, che poi è come avere la faccia di cui sopra), oppure insulta o dileggia violando la più elementare delle regole della netiquette, ecco, io davvero non riesco a fare altro che considerarlo nanosociale.

    Se poi parte un flame e/o Bob si indigna e giustamente anche, senza comunque mai insultare, c'è solo da riconoscergli uno stile che altrove è ormai sempre più raro.

    Imho.

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  32. @frap ma nanosociale è già diventato un aggettivo? bello! :)

    Paola

    RispondiElimina
  33. @Paola

    Eh sì, ma purtroppo con valenza negativa: socialmente piccolo, che vale poco. Un nano dal punto di vista sociale, insomma. Incapace di interagire con gli altri se non ricorrendo all'insulto e/o al dileggio più bieco.
    E talvolta (anzi spesso) nemmeno frontalmente, quindi pure codardo.
    Che non sa accettare la critica e/o il dissenso e però lo sollecita; e quindi anche ipocrita.

    Mentre il sarcasmo (cit. Wikipedia) è una figura retorica usata per mostrare la presa in giro, la canzonatura o la burla di una persona, una situazione o una cosa; ed è spesso usato in maniera umoristica o ironica, e può essere sottolineato anche attraverso particolari intonazioni della voce (ovviamente non qui) per enfatizzare particolari parole o parti dell'affermazione.

    Se il sarcasmo è normalmente socialmente accettabile, soprattutto in chi sa ridere di sè stesso (ed è quindi persona intelligente), l'insulto è sempre riconosciuto come socialmente riprovevole.

    Purtroppo i/le nano-sociali che son comparsi/e sin qui, con il loro codazzo di amichetti, boy-friend, conoscenti e quant'altro, questo han mostrato di essere: persone piccole.
    Un branco, come li chiamerebbe Bob.

    Ma questo ovviamente è un loro problema, certamente non mio.

    Una cosa gli va però riconosciuta: il brand hanno saputo sceglierselo bene. Non trovi?

    RispondiElimina
  34. @labourno Non capisco cosa tu ci trovi di strano, la rete è nata nel 1969 e negli anni settanta in università era molto usata.
    O non ho capito il tuo commento?

    Lasciamo stare, ha risposto mucio per me. Mi trovo solo in difficoltà ad immaginare una rete negli anni 70 che avesse una valenza sociale paragonabile a Internet, visto che, al più, tale rete non credo che avesse più di una decina di calcolatori collegati.

    Diciamo che pignolerie a parte invece che "frequentando la rete da oltre quarant'anni" ci sarebbe stato meglio un "frequentando la rete da abbastanza tempo". Messo così torna meglio, no?

    RispondiElimina
  35. @frap ma insomma! tutta questa gente che non comprende il tuo tagliente sarcasmo... non capisco proprio come facciano! ;-)

    Paola

    RispondiElimina
  36. Ragazzi ho sbagliato il conto a mente, non avrei dovuto dire quaranta, ma trenta.
    Nulla cambia comunque dal ragionamento.
    Mi sono tenuto fuori dalla discussione che ne è seguita perché non ami i toni forti e non credo stia portando a nulla che sia veramente legato a quello che cercavo di esprimere nel post.

    bob

    PS trovo le delirenti affermazioni del primo commento molto divertenti, evidentemente c'è gente che la rete proprio non la riesce a capire.

    RispondiElimina
  37. @Paola
    Paolina, te lo dico chiaro chiaro:
    cominci a piacermi. :D

    Prima "che palle", invece ora... lo vedi che ti diverti anche tu?

    Eh, sento che mi sto già innamorando.

    RispondiElimina
  38. @Bob
    Ah, Bob.
    Ti chiederei cortesemente di rassicurare l'anonima bresciana Betty vs The Golden Age sul fatto che tu non sei affatto maschilista, che ami le donne e, in particolare, adori le segretarie.
    Che altrimenti non la chiudiamo più e il brainstorming per Goetz sui nuovi format non riusciamo proprio a farlo ripartire.

    Che Nanosocial ormai è roba per cavernicoli: innovazione, innovazione, innovazione (lo dice pure Brunetta)!

    RispondiElimina
  39. @frap lo ammetto: anche tu. ma se smettiamo di discutere qui non ci si diverte più. come facciamo? :)

    Paola

    RispondiElimina
  40. @Paola
    Tranquilla.
    Ci saranno altre occasioni, altri incontri, altri luoghi, altre parole. :)

    RispondiElimina
  41. @Paola
    Te lo dicevo io...
    Si continua dal nano-comasco? :)

    http://www.gaspartorriero.it/2008/12/nanosocial03.html

    RispondiElimina

Qualche esperimento...