Quando i luoghi comuni diventano notizia...
Questa mattina all'una ascoltavo il lungo e gradevole giornale radio di Radio24, la radio de Il sole 24 ore.
Si parlava delle notevoli iniziative che porteranno gli alunni inglesi a un uso molto più intenso della rete e tra le altre cose veniva elencata Wikipedia, la notissima e usatissima enciclopedia.
Quando la giornalista ha citato Wikipedia il giornalista è intervenuto con un risolino ed una affermazione: "Ho i miei dubbi che ci di possa fidare di Wikipedia". La giornalista conferma...
Non ricordo le parole esatte, ma questo il senso.
Ebbene alcuni anni or sono la prestigiosissima rivista Nature ha condotto un test sulla affidabilità di Wikipedia confrontandola con Enciclopedia Britannica: il tasso di errore nelle due opere è risultato sostanzialmente equivalente.
Che il luogo comune sulla inafiddabilità della pubblicazione collettiva viva nei salotti tra chi la rete la usa poco lo posso anche capire, che venga affermato nel telegiornale di una radio che dovrebbe essere particolarmente attenta a certe cose meno.
Dal Sole mi aspetterei di più!
bob
PS Qualche mese fa anche la professoressa di mia figlia aveva rivelato di essere caduta nella stessa fallace convinzione...
Pur essendo sostanzialmente d'accordo sull'affidabilità di Wikipedia ("sostanzialmente" perché ritengo che, come ogni fonte, vada usata con buon senso e, come sai, non sono così convinto che la gente oggi ne usi molto), sono rimasto stupito dall'enfasi data al risultato del test di Nature.
RispondiEliminaHo grosse perplessità sul fatto che possa essere considerato attendibile visto che ha coinvolto solo 42 articoli sulle centinaia di migliaia che contiene la Britannica. Quand'anche il campione fosse stato scelto accuratamente, mi sembra troppo limitato per trarne la conclusione che il grado di attendibilità sia grossomodo uguale.
non mi pare sta gravissima mancanza da parte del tg di radio 24.. dopo tutto non è che si può essere preparatissimi su tutto, altre redazioni non avrebbero neppure saputo dell'esistenza dei dubbi sulla veridicità di wikipedia...
RispondiEliminaA mio parere Wikipedia Italia è infinitamente inferiore alla Wiki in lingua inglese. Se ci si riferisce alla nostra sono sostanzialmente d'accordo con Radio 24
RispondiEliminaPosso fare un commento un po' cattivo?
RispondiEliminaNon è che i giornalisti tendano a mettere in cattiva luce Wikipedia perché molti utenti la usano per smascherare in tempo reale le castronerie, soprattutto in campo scientifico, che spesso scrivono?
P.S. mi ero completamente dimenticato che sul mio blog il post di oggi era proprio dedicato a Wikipedia a seguito di una discussione avuta con un mio amico. Le coincidenze della vita mi sorprendono sempre.
Comunque quel test fa riferimento a voci prettamente scientifiche. E' noto - e sarebbe stato il caso di sottolinearlo - che il problema storico e probabilmente irrisolvibile di wikipedia riguarda voci sensibili di storia, politica, attualità, biografie controverse e via dicendo. Rimanendo incontrovertibile il fatto che sia utilissima.
RispondiEliminaLuca
Bob: lo studio che citi non smentisce la tesi dell'inaffidabilità di wikimedia, ma *la conferma!!!*.
RispondiElimina3,86 errori per articolo e 4 errori gravi su 42 voci a casa mia si chiama inaffidabilità. Il fatto che in Britannica ce ne siano quasi altrettanti non vuol dire che Wikipedia sia affidabile, ma che sono inaffidabili entrambe.
L'anno scorso per Altroconsumo abbiamo analizzato 92 voci di Wikipedia in una dozzina di campi. Certo, non è un'indagine statisticamente significativa, ma comunque dà risultati interessanti (e in linea con lo studio di Nature):
28 voci ottime, 21 buone, 19 sufficienti, 17 mediocri e 7 pessime.
(Per chiarezza:
Mediocre = Voce senza difetti gravi, ma comunque non completa, o con troppi errori di ortografia, sintassi, traduzione etc.
Pessimo = Voce con uno o più difetti gravi (largamente incompleta; a cui mancano informazioni essenziali; con errori gravi).
Il problema è che gran parte dei pessimi da noi trovati si concentrano nelle voci di alimenta
zione e salute, e che cercando quei termini con Google spesso quello di Wikipedia è il primo risultato riportato.
qui il link all'inchiesta
http://www.altroconsumo.it/in-rete/i-nostri-voti-a-92-voci-di-wikipedia-in-italiano-s222493.htm
(non so se è vedibile dai non abbonati)
Scusate ma sono sbalordito: sia Nature che Altroconsumo pubblicano un articolo in cui traggono conclusioni basate su di una indagine che dichiarano loro stessi non essere statisticamente significativa?
RispondiEliminaChissà cosa ne penserebbe il mio vecchio professore di statistica.
P.S. vorrei far notare che visti i numeri in gioco le indagini nominate non possono nemmeno essere considerate indicative poiché il campione non è sufficientemente popolato (la Britannica ha più di 100.000 voci).
@Roberto Bolis:
RispondiEliminacito dal post sul tuo sito: "Ma è affidabile Wikipedia? Personalmente direi di si".
Su che basi poggi questa tua conclusione? Hai effettuato un'indagine statisticamente significativa? ;-)
Credo (e spero) di no.
Il numero degli articoli pubblicati su Wikipedia è tale che, di fatto, realizzare un'indagine statisticamente significativa è impossibile (o costosissimo). Questo vuol dire che non è possibile dare giudizi su Wikipedia?
Questo per dirti che non sempre è indispensabile effettuare indagini statisticamente significative per giungere a conclusioni corrette.
Nel caso in questione, l'indagine da noi effettuata, integrata con altre considerazioni sulla struttura di Wikipedia (analoghe a quelle da te esposte nel tuo post) ci ha permesso di trarre delle conclusioni generali, che continuo a ritenere valide. Riassumendole in una riga:
"Wikipedia: comoda e aggiornata, ma non è oro colato".
(l'articolo è di 5 pagine e ovviamente scende molto più nel dettaglio dei vari pro e contro).
Chiudo citandoti le parole di Frieda Brioschi, intervistata sempre per lo stesso articolo:
D. Quali sono secondo lei i problemi di Wikipedia?
R. Il problema numero 1 è l'attendibilità. Va detto che su questo si fa una politica trasparente. C'è un disclaimer che avverte che quello che si legge va preso con le pinze.
@Leonaltro:
RispondiEliminaConcordo con le tue osservazioni, ma resto del parere che esprimere un giudizio basato sull'esperienza personale nel proprio blog ("personalmente direi di si") non sia la stessa cosa e non abbia la stessa valenza che pubblicare un articolo su di una rivista come Altroconsumo.
Personami, ma da ingegnere non posso concordare con la frase "non sempre è indispensabile effettuare indagini statisticamente significative per giungere a conclusioni corrette". Sa molto di preconcetto.
Preciso quanto scritto di getto nel commento precedente (e mi scuso se sono stato un po' troppo diretto). Quando dico che "non posso accettare..." intendo che, a mio avviso, se una indagine non è statisticamente significativa non può in alcun modo concorrere alla correttezza o meno di una conclusione, correttezza che andrà ricercata con altri mezzi.
RispondiEliminaQuanto all'impossibiltà di realizzare una indagine significativa non sono d'accordo: il problema non è di quanti articoli sia formata Wikipedia o la Britannica, ma di scegliere e popolare il campione statistico secondo le leggi che sono proprie della statistica.
Se fosse solo una questione di numeri non dovremmo essere in grado di fare rilevazioni attendibili su di una popolazione di 60 milioni di abitanti, e sappiamo che non è così.