mercoledì, dicembre 23, 2009

Mi chi vi ha nominato rappresentanti della rete?



Con l'aumento della visibilità della rete sono apparse persone, che per decenni non abbiamo mai visto qui, che si presentano con rappresentati della rete.

Chi li abbia nominati e delegati non è molto chiaro, chiederlo provoca spesso reazioni stizzite, chiedere chiarimenti non serve perché la spocchia di questi signori è impenetrabile, ma vanno, per esempio, in televisione a rappresentarci!

L'ultima fesseria è quella di proporre la incomprensibile Carta Etica Digitale come base da proporre a Maroni per dare alla rete delle regole.

La cosa è palesemente folle e molto pericolosa per il futuro della rete stessa nel nostro paese.  Il problema non è dare nuove regole, le regole ci sono già nei codici che regolano la convivenza civile, il problema è solo capire come renderle applicabili quando di usa uno strumento di comunicazione, perché Internet altro non è, dalle caratteristiche nuove.

La carta digitale, il termine è impropriamente usato per indicare in realtà la rete, prevede regole di interoperabilità, controllo delle fonti, "compilazione" (termine usato in modo fascinosamente misterioso): l'ultima cosa che chi ama la rete dovrebbe desiderare è che questi argomenti vengano regolamentati per legge!

Certo che vedere in rete, mondo ideale per la democrazia diffusa, gente che non rappresenta nessuno che si arroga il diritto di rappresentarci tutti è un po' bizzarro.

bob

6 commenti:

  1. standing ovation :)

    e' da un po' che provo a bisticciare con i genialoidi promotori del codice di autocensura che chiamano carta etica digitale ... ma, dato che in rete sono arrivati da pochino, scappano come fossero alla tivvu'

    cmq grazie per aver risollevato il tema della rappresentanza

    andrea corno

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  2. @Andrea sono VicePresidente di Innovatori e stavo in rete nel 1992, in USA, quando in Italia ancora non si sapeva cosa fosse...quindi non ci sono arrivata da pochino!
    La carta etica digitale e' stata da parte nostra una provocazione (e infatti guarda quanto se ne discute - e tu stesso hai fatto numerosi commenti sul ning di Innovatori) per tentare di usare l'autoregolamentazione come risposta positiva alla pressione autoritaria.
    Aderisce chi si trova d'accordo, noi non vogliamo rappresentare nessuno se non noi stessi e quelli che la pensano - piu' o meno - come noi.

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  3. Roberto, cosa proporresti a un Ministro che ritiene di dover fare "un regolamento etico"?
    Dici che la velocità della Rete sia ancora in linea con il sistema legale/burocratico precedente.
    Il punto serio a mio parere è: esistono già tutti i reati e relative leggi (diffamazione, apologia di reato, etc). Ma i tempi e la frammentazione della rete forse non garantiscono la parte lesa così agevolmente come succede su altri media che hanno un editore, un dir resp, etc.
    che fare quindi secondo te?
    tx ;)

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  4. Scusate, io sono un po' ignorante perché lavoro principalmente all'estero, ma cosa sarebbe esattamente l'Associazione Innovatori? Esistono dei parametri oggettivi per definire l'innovazione? E poi, soprattutto in campo informatico, innovazione e Italia mi sembrano un ossimoro, almeno da una quindicina d'anni a questa parte.
    Sulla carta etica non mi pronuncio finché non capisco esattamente a quale titolo e con quale rappresentatività di quali - come si dice qui in Italia? ah sì... parti sociali si pronunci questa Associazione.

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  5. @Fausta Pavesio
    Essere in rete da tempo immemore, perdonami ma non vuol dire conoscere la rete e saperla usare in modo giusto e corretto tanto da poter dettare legge.

    La Carta Etica Digitale nè è un lampante esempio: è firmata da persone che usano quotidianamente la rete, magari da parecchio tempo, magari ultimamente ci lavoro gioco forza ma questo non vuol dire che la conoscano, soprattutto da un punto di vista tecnico e la carta, e le immani "vaccate" contenute al suo interno, ne sono la lampante dimostrazione.

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