mercoledì, aprile 13, 2011

Riescono a farmi rimpiangere in newsgroup


Quando nei primi anni ottanta sono arrivati i newsgroup hanno avuto subito un grande successo.  E' stato un tipico caso di una tecnologia che seguiva un bisogno, e non come spesso succede il contrario, il bisogno di comunicare, di confrontarsi.

Sono subito nate discussioni furibonde, litigi anche portati avanti per giorni che molto spesso finivano però davanti a una pizza o a un piatto di spaghetti.

In realtà i social di adesso ne sono un adeguamento alle tecnologie molto migliori e molto più efficaci e una estensione a un mondo della rete che allora era fatto praticamente solo di universitari.

Oggi le cose sono diverse.  Innanzitutto siamo pieni di mammolette: la più innocente battuta viene considerata un insulto, un minimo di discussione viene considerata una gazzarra e basta non essere d'accordo tre volte e si diventa un troll.

Qualcuno poi non resiste e passa agli insulti di più bassa lega, non il vaffa liberatorio sulla scorta della incazzatura, ma messaggi costruiti con l'evidente volontà di cercare, spesso inutilmente, di ferire qualcuno.

Ieri sera, complice il mio toscano, pensavo a questo fenomeno ed alla fine me ne sono fatto una idea.  Il problema nasce probabilmente spesso dal fatto che all'inizio la rete era per tutti qualche cosa in più rispetto alle normali occupazioni, certo non ti dava da vivere, oggi per sempre più persone la rete è il mondo nel quale lavorano e dal quale traggono visibilità e guadagni.  In altre parole abbiamo messo insieme nello stesso ambiente persone che "sono" la rete e persone che "usano" la rete e inevitabilmente le attitudini sono drasticamente diverse!

2 commenti:

  1. Diciamo che per molti, la Rete è un territorio da segnare e da difendere. Per molti è una questione di supremazia, di monopolio. La competizione non è sui contenuti di una discussione, ma piuttosto sulla propria figura, sul proprio essere personaggio, sull'essere titolare di qualcosa (o, meglio, sulla speranza di esserlo). C'è molta miseria su Internet, molta speculazione.

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  2. addirittura ci sono persone che ti cancellano da Facebook e poi vengono a fare la morale nel proprio blog

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