domenica, luglio 29, 2012

Caro Marco, non è così che funziona!


A coronamento della querelle di Camisani Calzolari e dei follwer falsi di Beppe Grillo ed altri appare una dichiarazione del professore (che professore è e resta fino alla fine del suo contratto con IULM qualsiasi cosa dica il rettore!) che secondo me merita una risposta anche perché, essendo io uno di quelli che ha chiesto informazioni a Camisani sul suo titolo di studio e che ha criticato i risultati del lavoro, mi sento in qualche modo chiamato in causa.

(Adnkronos) - A proposito dello studio condotto da sui follower Twitter di partiti politici e loro leader "una ricerca -spiega Calzolari- non si giudica dalla (presunta) mancanza di titoli di chi la realizza, ma semmai dalla metodologia e dall'accuratezza dei risultati, su cui l'unico a pronunciarsi finora con equilibrio e cognizione di causa e' stato il Professor Francesco Sacco della Bocconi, che ha fatto passare al setaccio uno a uno i 20mila user del primo campione di follower di Beppe Grillo, concludendo che il margine d'errore sul calcolo finale dei "potenziali BOT" era inferiore all'1 per cento".   Il comunicato lo trovate qui.

Il titolo di studio


Io non credo che nessuno abbia chiesto il tuo titolo di studio perché lo considerasse l'elemento principale per giudicare, ma devi considerare come nel mondo accademico sia assolutamente usuale guardare i titoli di un autore per farsi l'idea dell'approccio a una pubblicazione. Vedi se qualcuno fa una affermazione si natura giuridica sapere che è laureato in legge da alla cosa una luce diversa da quella che sarebbe quella data da un ingegnere.

In particolare nel caso del tuo lavoro volevo capire se l'approccio a dire poco primitivo alla statistica ed alle misurazioni indirette fosse una volontà di semplicità o una sostanziale non conoscenza dei metodi.  Io ero convinto che tu fossi ingegnere perché avevo letto su LinkedIn "degree" che vuole dire poco, solo un generico diploma, e poi "engineering" che fa pensare a ingegneria anche se la traduzione è molto approssimativa visto che significa semplicemente tecnico: lo spazzino di chiama "sanitation engineer".

Ovviamente la generica indicazione di una laurea estera, riconosciuta in USA (cosa bizzarra visto che in quel paese mi risulta non ci sia valore legale della laurea quasi in ogni stato, ma posso sbagliare), non si sa dove e in che cosa non fuga questi dubbi, ma me ne farò una ragione.

La correttezza dei risultati

Il fatto che nessuno abbia contestato il metodo (non la metodologia perché la metodologia è la scienza che studia i metodi) non è assolutamente vero, la cosa è stata fatta da molti, ma non c'è stato da parte tua nemmeno il più vago tentativo di dare una risposta di natura metodologica.

Io lo ho fatto una prima volta sul mio blog, poi ho ribadito con qualche altro ragionamento articolato e motivato, ma come sai la tua risposta è stata che a me non avresti mai risposto.  Pochi giorni dopo avermi detto che non avresti mai risposto a me hai pubblicato altrove un bel: "Ho risposto puntualmente a tutti, tranne uno psicopatico ossessivocompulsivo di cui non faccio il nome per non fargli pubblicità…".

A questo punto o tu accetti l'uso accademico della contestazione di un lavoro scientifico e della risposta con altre argomentazioni scientifiche o non lo fai ed allora ognuno trarrà le conclusioni che crede sul tuo lavoro, ma non dire che non hai avuto obiezioni motivate perché semplicemente non è vero!

Le affermazioni della Bocconi

Tu dici di ritenere Sacco della Bocconi "l'unico a pronunciarsi finora con equilibrio e cognizione di causa". 

Io non metto in dubbio le capacità di un professore nientemeno che della Bocconi, ci mancherebbe, ma sparare un numero così senza la minima indicazione di cosa misuri e come sia stato valutato a me sembra tutto fuori che serio, ma questo è un problema non tuo, ma di Sacco e della Bocconi che lascia che nei comunicati venga usato il suo nome a fianco di una affermazione di precisione assolutamente incomprensibile.

1% cosa vuole dire?  Come è stato valutato?

Infine


Tu ci dici:  "Chi alimenterà ancora polemiche su queste storie ormai trite, ricerca, Prof/IULM, lo farà solo per ottenere visibilità propria e salire su un carro che in questi giorni ne ha avuta molta, troppa."


Più volte hai affermato che chi ti critica lo fa solo per invidia (invidia di che cosa è tutto da dimostrare) ed ora ci dici che ci dobbiamo fermare perché stiamo scrivendo solo per avere visibilità alle tue spalle.

Vedi Marco la situazione fisiologica è quella di gente che ha visibilità per cose che ha fatto fuori dalla rete e che qui ne parla, l'idea della visibilità nata e cresciuta solo in rete è una patologia.

Il fatto che qualcuno possa intervenire e criticare, lo ripeto con modalità assolutamente usuali nel mondo accademico, il tuo lavoro perché interessato all'argomento non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello?

Cercare di bloccare il dibattito in questo modo è anche molto naive, stupisce che una persona che conosce la comunicazione e la rete come te non se ne renda conto.  Tu hai montato ad arte in modo molto efficacie un meccanismo per dare al tuo lavoro visibilità mediatica e in questo sei stato bravissimo, ma lo dovresti sapere che certe cose non sono poi facili da fermare e che sopratutto dimostrare di sentirsi superiore e più bravo di tutti non è la giusta tecnica per farlo!

1 commento:

  1. Guardi che seguto bene tutta la quesitone. Calzolari non credo le abbia mai risposto.
    Mi spiace dirglielo ma sta litigando da solo.
    Con stima

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