sabato, agosto 11, 2012

Tech evangelist, chi era costui?

Un amico mi segnala che MCC si sta ponendo una profonda domanda, si chiede cosa sia un Tech Evangelist.  Probabilmente non si riferisce a me visto che è una qualifica usatissima, ma visto che è scritto sotto il mio nome su un biglietto da visita e che sono buono d'animo vedo di spiegarglielo io.

In verità stupisce che uno del mestiere non lo sappia perché è termine usatissimo: ne esiste persino una dettagliata definizione in Wikipedia.  Cercando con Google e usando sia Technology che Tech e aggiungendo la forma considerata in USA politically correct in quanto priva di connotazioni religiose di Technology Advocatele occorrenze in rete sono quasi mezzo milione!

Un Thech Evangelist è qualcuno che cerca di trasferire nuove tecnologie in nuovi ambiti, il concetto è molto vecchio, il termine nasce nel team di sviluppo del primo Mac come software evangelist per assumere poi la dicitura attuale.

Io me lo sono trovato appioppato in banca alla fine degli anni ottanta quando ipotizzavo che si sarebbe potuto offrire un servizio in rete e tutti mi pigliavano per pazzo, il mio biglietto da visita dell'Ambroveneto diceva "Direttore ricerca e tecnologie", ma poi venne fuori che nella complessa liturgia della banca alla parola direttore sono associate deleghe bancarie che io ovviamente non avevo e a qualcuno venne l'idea della nuova definizione, mi è piaciuta e me la sono tenuta attaccata visto che illustra bene il mestiere che faccio da moltissimi anni.

Ecco spiegato l'arcano, vale per me e vale per moltissimi altri che fanno il mio stesso mestiere!

Già che ci siamo faccio io una domanda a MCC: cosa vuole dire davvero disruptive innovator?

Io conosco la disruptive innovation: è quella innovazione che si genera quando per qualche motivo cambia totalmente un paradigma.  Mentre tutti lavorano per rendere le valvole termoioniche sempre più piccole e sempre meno bisognose di energia (nella foto una valvola a ghianda, un vero gioiello tecnologico!) qualcuno per puro caso scopre un fenomeno che porta alla invenzione del transistore e le valvole, almeno quelle di bassa potenza, non servono più.

I veri cambi di paradigma si contano in ogni settore su una o due mani al massimo in ogni secolo e avvengono di solito in modo casuale e dove meno te li aspetti.  L'idea che qualcuno si alzi ogni mattina e si metta al tavolino per cercarli è un poco bizzarra e di conseguenza un poco bizzarra a me sembra la definizione di disruptive innovator.

Forse non ho capito bene...

bob

PS visto che come fa sistematicamente con tutti quelli che osano contraddirlo MCC mi ha bannato da ogni contato social per favore qualcuno lo informi di questa risposta alla sua domanda, ma se banna anche voi perché scopre che mi leggete non lamentatevi con me, io ve lo avevo detto!

Se non lo avete letto vi consiglio questo volume dei  Clayton Christensen, un must per chi si occupi seriamente di innovazione!


2 commenti:

  1. Sei ossessionato da Camisani... Perché doveva per forza riferisi a te visto che non ti caga da anni? Hai un ego spropositato...

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  2. Dadda lo conoscono bene tutti. Sopratutto quelli che non possono parlare perché negli anni li ha bloccati su facebook. Lui è un genio del fango, uno scacchista della diffamazione.





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