domenica, marzo 01, 2009

Il silenzio dei blogger...


L'esempio lo da Beppe Grillo : scrive post che richiamano centinaia di commenti e non risponde mai.

Altri blogger lo stanno purtroppo seguendo: scrivono, ricevono numerosi commenti, qualche volta qualcuno fa notare inevitabili errori, ma non si ottiene mai risposta.

Ci si trova spesso nella surreale situazione di commentatori che cercano di capire che cosa un autore vivente e contemporaneo abbia voluto dire come si trattasse di scritti di duecento anni fa!

Forse mi sbaglio, ma credo che atteggiamenti del genere siano piuttosto lontani dallo spirito di questo gioco, ma probabilmente mi sbaglio.

bob

7 commenti:

  1. Non sbagli. Il punto è però, a mio avviso, un altro: quanti blogger postano con lo scopo di stimolare una discussione e quanti, invece, solo per soddisfare il loro ego o il loro esibizionismo? I primi sono contenti di trovarsi un commento contenente idee opposte alle loro. I secondi... beh, semplicemente non rispondono.

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  2. Hai ragione roberto, io preferirei essere considerato tra i primi.

    bob

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  3. Il problema è quando un'emerito signor "normale" si "atteggia" solo perchè alto nella classifica "visibilità" ( in senso generale non solo blogger ), mentre un "personaggio" ( poco visibile ma molto potente ) si prende il tempo di rispondere.
    Ovviamente l'attenzione di sposta dal signor "normale" che si avviterà su se stesso.
    Riprendo il post precedente: quando non commentare o dare "ascolto" in rete e fuori può costare in termini di opportunità? E continuare a seguire solo e soltanto il proprio circolino?
    Se si parlasse meno di quanto sono "figo", degli eventi dove "partecipo" ( se non per soddisfare il proprio "ego" e cercare nuovi cortigiani ) e più di contenuti?
    Cambiano i tempi, all'epoca della bolla persone come Orsi Carbone, Piol, Benatti e dintorni ti ascoltavano senza tirarsela; oggi si nota alcuni blogger ( e persone normali ) che troneggiano.
    Vuoi mettere Mantellini con Piol o Benatti? Solo per citarne uno ( giusto per far capire la differenza ).

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  4. Tralasciando nomi perché poi ogni situazione è diversa da ogni altra e certamente i silenziosi non sono pichi va detto che c'è una sostanziale differenza tra chi ha fatto qualche cosa e ne parla e di chi la sola cosa che ha fatto è parlare.
    E' sempre del resto stato così!
    Hai notato che di molti blogger notissimi è impossibile trovare in rete un curriculum almeno degli studi fatti?
    Sulla attenzione che si sposta non sarei tanto sicuro, ci sono blogger silenziosissimi e seguitissimi.
    bob

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  5. secondo me molto dipende dall'impostazione del blog e dal numero di accessi e commenti..
    in un personal blog mi aspetto necessariamente risposte a commenti, in un blog che si occupa che ne so di recensire ferri da stiro non è necessario che sia così..

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  6. Ah guarda. La metà dei commenti sul mio blog probabilmente è mia, quindi il problema non me lo pongo. Rispondo sempre a tutti ;)

    Molti non rispondono, ma non credo sia vanità. Piuttosto "mancanza di tempo". Ok scrivere, ma rispondere ai commentatori richiede impegno e tempo.

    Potresti dire: "cosa lo apri a fare un blog se non hai tempo di rispondere ai tuoi commentatori allora?"

    Purtroppo a questa domanda non so rispondere :P

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  7. Forse il commento di Napolux ha centrato l'obiettivo. Molti utilizzano il blog non per quello che è stato pensato, ma come un "semplice" (si fa per dire) Content Manager System. Un metodo per inserire velocemente articoli (e quindi pari pari come le riviste cartacee o siti di informazione come il mio), senza pensare che il blog non è altro che uno strumento di discussione.
    Certo, entra in gioco anche l'ego, la effettiva volontà di mettersi in gioco e di interagire, di ascoltare e modificare le proprie opinioni, ma sostanzialmente credo che il problema sia l'errato approccio alle funzionalità del mezzo.
    Un problema essenzialmente di approccio filosofico-tecnico: "Il blog mi permette di inserire articoli facilmente, senza dover utilizzare un programma di editing HTML, aggiorna le pagine, e mantiene un DB con tutto il 'lavoro'... in pratica un contenitore del mio scibile con poco lavoro di programmazione."
    Orbene, per fare questo esistono da anni ormai i CMS, ce ne sono di molti gratuiti e ben fatti, ma la loro comprensione e configurazione è più complicata dei blog, che vengono forniti "penna e calamaio" in mano!

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