mercoledì, agosto 04, 2010

Governance di Internet, uno stupido ossimoro!


Qualche tempo fa si parlò di un, a mio modo di vedere inutilissima, carta etica per la rete.

La cosa sembra essersi stemperata con il tempo, non se parla più e le domande che io, ed altri, abbiamo fatto sono rimaste senza alcuna risposta.

E' di questi giorni la nascita, sotto l'egida niente meno che del ministro Brunetta, di una iniziativa per dare alla rete una "governance".  Il sito al momento è irraggiungibile.

Governance in inglese vuole dire "governo, autorità, dominio, direzione".

La rete non è altro che uno strumento per la comunicazione e per l'accumulo e lo scambio di informazioni.   Queste attività, che non sono ovviamente condotte solo in rete, non hanno bisogno di alcuna governance, le regole ci sono già e sono quelle dei codici penale e civile.  Al massimo serviranno regolamenti di attuazione per decidere come le leggi debbano essere applicate nei diversi ambiti, esattamente come è successo quando è stata inventata la stampa e quando telefono e telegrafo sono stati introdotti.

Del resto esiste forse una governance della stampa dei libri o dei giornali nel loro insieme, esiste una governance delle chiacchiere che si fanno al bar o esiste una governance delle persone che si corteggiano?

La follia della cosa è che si cerca di dare un controllo centralizzato a qualche cosa che è diventata quello che è diventata sopratutto per la sua principale caratteristica: la rete è stata pensata proprio perché la governance non fosse necessaria!

bob

4 commenti:

  1. Bravo Roberto. Come la maggior parte delle recenti iniziative italiane in materia di innovazione, anche questa lascia il tempo che trova. Però è carino che, sul sito, compaia accanto alla Posta Certificata, altro esempio di inutilità...

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  2. Sulla PEC non sono d'accordo, potranno esserci problemi di implementazione, ma la firma digitale è una delle tecnologie più importanti della rete, troppo a lungo trascurata!

    dadda

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  3. l'obiettivo non e' fare regole, ma recensire problemi, opportunita' e relative best practices.

    facciamo un esempietto. forse sai come funziona il takedown dei contenuti di Google. totalmente autoregolamentato e funzionante (forse sai come funziona quello che usa il tribunale di bergamo).

    altro esempio, lo scambio di dati tra gli uffici di polizia nei diversi stati USA; altro esempio, la misurazione delle performance degli accessi in svezia; altro esempio, la regolamentazione del wifi pubblico in spagna; altro esempio, la riforma della tutela del copyright online in brasile; ecc. ecc. ecc.

    Sicuramente c'e' anche la formazione per gli anziani in qualche modo supportata da qualche parte del mondo; probabilmente tu lo sai. e se lo sai, dovresti farlo presente al ministero (rfc@azunicode.it), perche' io non lo so e i funzionari del ministero certamente nemmeno.

    in italia, se sei eletto in parlamento, puoi presentare proposte di legge. talvolta e' il caso anche che passino (D'alia docet).

    il parlamentare come scrive i suoi testi ? si rivolge all'ufficio legislativo che fa riferimento a cio' che ha. Il testo di D'Alia era partito per clonazione del testo contro la pedopornografia. (un testo approvato praticamente all'unanimita' a camere sciolte)

    e' sbagliato fare una raccolta di cio' che viene fatto in giro per il mondo ?

    e perche' no anche sulla PEC ?
    Andrea Di Maio, scrivi che la PEC e' inutile o che non funziona, se lo pensi, o che e' migliorabile in qualche modo, se hai proposte, o dove fanno di meglio, se sai dove fanno di meglio; dillo!

    non e' piu' difficile di scriverlo su un blog, bastano due righe.

    andra' avanti questa cosa ? si arrivera' in fondo ? io spero di si.

    Certo, il governo potrebbe cadere, ma se il ministero, ad esempio, firmasse una convenzione per produrre la raccolta con qualche centro studi, poi, anche se cade, il lavoro puo' essere completato e magari, con sforzo modesto, lo si potra' ricordare al ministro successivo.

    oppure diciamo che niente serve a niente e passiamo alla setimana enigmistica.

    almeno, io la penso cosi'.

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  4. Sono assolutamente d'accordo, ma questa non è l'immagine che della cosa si ha, complice forse l'uso di Azuni e della parola Governance, l'unica cosa che mi lascia perplesso è il termine agostano così breve.

    Se davvero vogliamo rilevare i problemi per cercare le best practice e non codici o carte perché quelli penali e civili bastano e avanzano il processo non può che essere never ending perché la rete mica si ferma ad aspettare, la rete evolve in continuazione.

    Quanto agli anziani noi abbiamo festeggiato quest'anno il cinquantamillesimo corso erogato e tutto questo senza intervento pubblico, spesso promesso, ma mai sostanzialmente arrivato. Tutto quello che ha fatto il pubblico è stato in alcuni casi copiare idea e metodo senza nemmeno citarci, ma si sa come vanno queste cose.

    Proprio l'altra mattina con i partner si discuteva del fatto che i nostri corsi, che intendiamoci hanno ancora lunghissime liste di attesa, andranno naturalmente a morire perché gli anziani che arrivano ad una certa età adesso sono già stati in larga parte esposti in qualche modo alla rete. Forse l'intervento pubblico arriverà quando servirà a poco, temo.

    roberto

    PS quanto al fatto di esporre le proprie idee è quello che cerco di fare in modo costruttivo, il problema è che lo ho fatto anche per la Carta Etica, senza avere alcuna risposta, comincio a pensare sia tempo perso!

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Qualche esperimento...